Abruzzo

Abruzzo. CESARE D’ALESSANDRO (IDV): POSTE ITALIANE – ANCHE IN ABRUZZO AUMENTANO LE TARIFFE, CHIUDONO I PICCOLI UFFICI POSTALI, DIMINUISCONO I DIPENDENTI

CESARE D’ALESSANDRO (IDV): POSTE ITALIANE – ANCHE IN ABRUZZO AUMENTANO LE TARIFFE, CHIUDONO I PICCOLI UFFICI POSTALI, DIMINUISCONO I DIPENDENTI
Purtroppo, con l’arrivo del 2013, non vi sono stati solo aumenti per le autostrade, il gas, la nuova tassa sui rifiuti, l’Iva (dal 1° luglio prossimo), ma anche per tutti i servizi postali a danno degli ignari cittadini, perché da parte di Poste italiane non è stata data alcuna pubblicità sui nuovi balzelli.
L’analisi economica di Poste italiane non giustifica gli aumenti decisi il 20 dicembre scorso, che vedono la posta prioritaria aumentare del 16% (da 0,60 a 0,70 centesimi), quella sotto i 20 grammi; il formato medio aumentare del 35% (da € 1,40 a € 1,90); la raccomandata aumentare mediamente del 6% e così dicasi per il recapito di tutti gli atti giudiziari.
E’ ancor più grave, poi, l’aumento del costo dei servizi di Bancoposta, che dal 1° gennaio 2013 non costano più 30 €, bensì 48, con un aumento percentuale del 58%.
Tutto questo fatto alla chetichella, a ridosso delle festività natalizie! Aumenti e sempre aumenti! Contestualmente, però, Poste Italiane riduce l’occupazione, senza riconoscere alcun aumento per le retribuzioni del personale dipendente, ad eccezione dei dirigenti, e continuando a chiudere i piccoli uffici postali come da anni sta facendo in Abruzzo.
Per questo abbiamo presentato una risoluzione scritta da inserire alla discussione della seduta del Consiglio regionale del prossimo 22 gennaio, con la quale chiediamo che Chiodi prenda contatti con il ministro Passera e gli chieda conto del motivo in base al quale Poste italiane, nonostante la crescita continua in termini economici, abbia licenziato solo nel 2012 oltre 3.600 persone.
Inoltre, vogliamo sapere perché lo Stato continua a finanziare Poste italiane, pur in presenza di utili considerevoli che, però, non vengono impiegati né per migliorare i prodotti postali, né per dare qualche decina di euro di aumento ai dipendenti dell’Azienda.
Poste italiane è di proprietà del Ministero dell’Economia: quindi, appartiene allo Stato! Di conseguenza a tutti i cittadini. Il ministro Passera, per il tramite di Chiodi, ha il dovere di spiegare pubblicamente sia come vengono utilizzate le risorse di Poste italiane S.p.A., sia perché sono stati autorizzati simili aumenti a carico dei cittadini.

L’Aquila,  8 gennaio 2013

image_pdfimage_print
Condividi:

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Controllo anti spam: * Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.