Abruzzo

Abruzzo. Profilo di Personalità e comportamentale previsione di Roberto Di Santo, 58 anni di Villanova di Cepagatti (PE), del Dott. Enrico Delli Compagni.

Profilo di Personalità e comportamentale previsione di Roberto Di Santo, 58 anni di Villanova di Cepagatti (PE), del Dott. Enrico Delli Compagni.

Il signor Robeto Di Santo ha messo in atto due attentati con bombe artigianali a breve distanza (10 e 11 gennaio), entrambi fortunatamente non hanno creato danni.

Il soggetto appare essere uno stragista con un piano determinato. Nella nomenclatura classica potrebbe essere definito o un mass murderer (assassino di massa) o uno spree-killer (assassino compulsivo). Nella fattispecie il soggetto accorpora alcune caratteristiche dell’una e dell’altra definizione. I mass murderer sono soggetti che commettono o cercano di commettere una strage in un unico momento e in un unico luogo con una idea di rivendicazione sociale in mente (recente caso di Newtown), mentre per gli spree killer il piano appare non esserci e lasciano una scia di sangue senza precauzioni, venendo catturati abbastanza rapidamente (Film: un giorno di ordinaria follia). Il signor Di Santo sostanzialemente appare affetto da schiziofrenia paranoide con deliri di grandezza. La schizofrenia è una malattia psichiatrica che altera in maniera significativa il pensiero, il comportamento e l’affettività, limitando le normali attività della persona, nella fattispecie paranoide sono presenti idee deliranti di complotti, congiure che perseguitano il soggetto che spesso è affetto da deliri di grandezza che compensano e “spiegano” le persecuzioni. Altre manifestazioni cliniche sono gelosia, alluncinazioni, ansia e rabbia, così accade che lo schizofrenico sviluppi un atteggiamento antisociale di rabbia, attribuendo alla società la responsabilità della patologia stessa della quale il soggetto è vittima. È tipico il ribaltamento sulla società dei propri stessi atteggiamenti, per i quali il soggetto si sente vittima. All’interno del Crime Classification Manual (1992) gli assassini di massa sono inclusi nella categoria degli “Authority killing” categoria 124, che indica chi esegue un omicidio a scopo di rivendicazione verso le autorità. Non di rado difatti il mass killer sceglie, come vittime sacrificali per la sua vendetta, persone in qualche modo legate all’autorità quale che sia, simbolica o reale.

Il signor Di Santo ha necessità di comunicare nonché di gestire la propria ansia e la propria necessità di essere “riaccettato” da una società di cui è poco più satellite, attraverso la creazione di un proprio capro espiatorio. Non sentendosi in grado di competere con la società-problema si pone al di sopra accreditandosi come ultimo profeta. I discorsi iniziali, le rivendicazioni, non appaiono peregrine, in taluni aspetti sono anche condivisibili, per poi inerpicarsi in interpretazioni filosofico-religiosi che travalica il confine dell’accettabile in termini di confronto dialettico concreto. Il signor Di Santo, infatti, si perde nell’esegesi biblica e di altri testi sacri innalzandosi come unico reale conoscitore delle teorie e delle parole delle religioni monoteistiche, fino a diventare a tratti escatologico.

Ha indubbiamente un piano definito e quella tempistica dei “10 giorni” da lui dichiarata, unita al secondo attentato, lascia intendere che è mutata la sua modalità comunicativa, dal blog alle bombe/attentati. Ha varcato il solco, alea iacta est. Difficilmente tornerà indietro, porterà il proprio piano fino alla fine, convinto così di poter salvare il mondo e con esso l’uomo o che, in qualche modo, queste sue azioni smuovano istinti rivoluzionari che lo pongano a martire sociale. Ha iniziato la sua personale guerra sociale e molto probabilmente arriverà a conclusione con la sua morte. Difficilmente questi soggetti si lasciano catturare, di solito o si suicidano o mettono in atto il cosiddetto suicidio per procura, ovvero hanno comportamenti tali da farsi uccidere volontariamente.

In Italia esistono pochi casi di Classic Mass Murderer, che sono invece molto presenti all’estero specie negli USA, mentre qui da noi abbondano i casi di Family Mass Murderer (stragi familiari). Questo evento deve farci riflettere su come il cambiamento sociale sta riflettendosi anche sulle patologie (dunque su alcune sue forme criminali) e di come il cambiamento sociale cambia anche la modalità di reazione devianti. La possibilità di prevenzione di certi eventi è davvero limitata, anche se avessimo letto attentamente il blog di Di Santo non avremmo potuto prevedere il suo acting-out etero lesivo in quanto il confine non è mai bene definito. Ora però si corre il rischio dell’effetto Werther, emulatori, soggetti alla deriva che vedono nell’azione di Di Santo una soluzione ai loro problemi simili.

*Dott. Enrico Delli Compagni
Psicologo clinico e forense
Direttore Comunità Educativa “SIRENA”
Giudice Esperto presso il Tribunale
di Sorveglianza di L’Aquila
Consulente e docente CE.S.CR.IN (Centro studi Criminalistici Criminologici Investigativi)
Socio S.I.C. (Società Italiana di Criminologia)
Iscritto all’Albo dei Periti del Tribunale di Teramo
Giulianova (Te) 64021
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Cell. 349.7132138 – 348.2209650
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