Allarme sversamento di idrocarburi in Adriatico presso la concessione Rospo Mare. Il WWF: ennesimo segnale della pericolosità della deriva petrolifera.
L’Associazione ha segnalato alla Capitaneria l’osservazione di diversi gabbiani reali vistosamente sporchi di idrocarburi a S. Salvo.
Il WWF interviene sullo sversamento di idrocarburi nel mare Adriatico al confine tra Abruzzo e Molise, di fronte ad aree di elevatissimo valore ambientale quali la splendida riserva di Punta Aderci a Vasto e il Sito di Interesse Comunitario della Marina di Vasto.
Il WWF ricorda che già nel 2005 in questo tratto di mare ci fu una situazione da cardiopalma quando dalla nave di stoccaggio Alba Marina in fase di carico ci fu un cospicuo sversamento in mare di idrocarburi. Oggi, con grande preoccupazione veniamo a conoscenza di un altro sversamento in mare, questa volta, a detta dell’operatore stesso, di mille litri di idrocarburi. Ricordiamo che un litro di petrolio sversato in mare inquina migliaia e migliaia di litri di acqua.
Dichiara Fabrizia Arduini, referente energia del WWF Abruzzo “Questo ennesimo sversamento ha le sembianze di un monito. Proprio in questi giorni è in corso presso la commissione VIA -Valutazione di Impatto Ambientale- del Ministero Ambiente, il progetto di modifiche e ampliamento di Rospo Mare -RSM-B – Pozzi E.R.D- che prevede la perforazione di altri 3 pozzi più uno di perforazione orizzontale dalla piattaforma Rospo Mare B, e l’installazione di un’altra piattaforma. Questo progetto fu bloccato in sede VIA dalla Legge Prestigiacomo, poiché a ridosso di riserve naturali, e rimesso in pista nel 2012 dal solerte Ministro Passera, con un articolo integrativo al Codice Ambientale, il fatidico articolo 35 del Decreto Sviluppo. Ricordo, altresì, che nello stesso tratto di mare si vuole realizzare un’altra grande infrastruttura, quella della concessione “Ombrina” dell’inglese Medoilgas, con trivelle e impianto di trattamento su piattaforma. Il tutto di fronte alla costa abruzzese che, sulla base di una legge del 2001, dovrebbe essere perimetrata quale parco nazionale della Costa Teatina. Insomma, la deriva petrolifera porta con sé rischi inaccettabili. Si dimostra ancora una volta la lungimiranza di chi si sta battendo per salvaguardare i mari italiani dalle trivellazioni petrolifere. Speriamo che anche questa volta il nostro mare già così compromesso, non riceva il colpo di grazia da questa insensata corsa al petrolio”.
Nel frattempo gli ornitologi del WWF, nell’ambito delle normali attività di monitoraggio avifaunistico in corso, hanno segnalato alla Capitaneria di Porto l’osservazione avvenuta ieri pomeriggio di diversi gabbiani reali vistosamente coperti di idrocarburi posati a S. Salvo marina alla foce del torrente Buonanotte. Sabato scorso ne era stato osservato, tra centinaia, solo uno coperto da idrocarburi. Inoltre un gabbiano comune coperto da idrocarburi è stato osservato sempre ieri alla Riserva di Punta Aderci. Gli operatori hanno addirittura cercato di prenderlo tanto era in difficoltà, senza però riuscirci. Gli ornitologi dell’associazione ripeteranno oggi e nei prossimi giorni il monitoraggio.
Il WWF richiede agli enti preposti di fare massima chiarezza sull’accaduto poiché i cittadini tutti hanno il diritto di essere informati. Riteniamo non più rinviabile, in considerazione dei ripetuti sversamenti in Adriatico, una seria verifica che faccia luce sullo stato delle strutture già esistenti. In relazione allo stato di Rospo Mare, è indispensabile, sulla base delle norme esistenti sul monitoraggio degli impianti autorizzati in sede di V.I.A., che la Regione Abruzzo provveda a stabilire se le modalità di gestione del progetto rispondano a quanto a suo tempo autorizzato. Inoltre la valutazione del l’intervento di ampliamento deve essere svolta alla luce di quanto sta accadendo in queste ore.
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