Lettere

Italia. Lettere in redazione: Risanamento del bilancio pubblico

Mi permetta intervenire in merito al risanamento del bilancio pubblico. Mi
lasci dire che, quando una famiglia per bene si trova in difficoltà
finanziarie, essa non si mette a stampare moneta e tantomeno va in giro a
rapinare le persone. Al contrario si rimbocca le maniche e comincia a
produrre come non mai. Faccia dunque così anche il nostro Stato: non si
faccia venire in mente di stampare altra moneta (con connessa
svalutazione) ed interrompa il prelievo fiscale ad oltranza (ad armi
spianate su chiunque ancora muovi un respiro).

Esiste infatti la possibilità di trasformare il Settore Pubblico, che oggi
segue ancora un antico progetto tirannico, rivolto per lo più ad
addomesticare, controllare, imporre, proibire, reprimere, rincretinire,
schedare e gabellare la popolazione, in un democratico, moderno sistema
produttivo d’ogni bene e servizio di utilità.

Fino ad ora il Settore Pubblico ha voluto, anche ai suoi tempi d’oro,
quando era ancora corposo, tenersi in disparte rispetto alle molte
manifestazioni del settore privato. Proprio in questo modo, dando sempre
più spazio al privato, il Settore Pubblico s’è ridotto ad essere una
voragine capace d’inghiottire il Paese. Se ora lo libereremo dagli
inadatti assunti a vita, i quali sono stati in gran parte selezionati per
improduttivi scopi d’oppressiva ingerenza sulla popolazione, e vi
faremo entrare un continuamente fresco flusso di cittadini capaci di
creare e produrre beni ed oggetti di vario consumo, in capo a poco vedremo
quest’incubo scomparire per sempre.

Liberando il Settore Pubblico dalla pletora di assunti a vita, secondo il
vecchio volere del duce e del re, ed aprendolo alla partecipazione a tempo
determinato di cittadini preparati, il bilancio pubblico tornerà presto in
attivo. Il sistema si alimenterà in buona parte da se stesso, coi proventi
dei propri prodotti, permettendo alla tassazione di ridursi ed evitando
quel mostro divora-tutto ch’è la svalutazione da stampa d’altra
moneta.

Non si tema che la popolazione, senza la costante minaccia di statali
fedelissimi al posto fisso e per questo disposti a tutto contro il popolo
ad un sol cenno di comando, divenga indisciplinata o ribelle. Rendendo
democratico il Pubblico Impiego, la conseguente generale partecipazione
costruisce immediatamente una comunità autocosciente che dice addio al
sistema di tipo “ognuno pensi solo per sè” evitando qualsiasi
atto inadeguato.

Danilo D’Antonio

Monti della Laga
Appennino Centrale

tel.

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