LA BEFANA 2013 DEL SINDACO DI FIRENZE AI FIORENTINI
LA BEFANA 2013 DEL SINDACO DI FIRENZE AI FIORENTINI
Passata la mezzanotte del 6 gennaio ecco arrivare per i fiorentini, in particolare per i residenti nel quartiere di Coverciano e per chi ha interessi o familiari in detta zona, il regalo del Sindaco Renzi: una nutrita batteria di parcometri e l’obbligo a pagare la sosta. Gabella che non colpisce i ricchi che se lo possono permettere ma colpisce chi in questi momenti di crisi è senza lavoro o campa con una modesta pensione. Sembra di essere tornati nella Cuba di Batista dove i parcometri erano indiscussi attori, presenti ovunque per salassare cittadini e turisti.
Dal 7 gennaio chi si recherà come me per visitare la figlia e la nipote, contrariamente al 2012, per parcheggiare dovrà pagare. Altrimenti dovrà trovare uno stallo di sosta libero a chilometri di distanza oppure fruire del trasporto pubblico che ormai tutti conosciamo e che per i tempi di attesa e di percorso è utile solo a chi non ha orari da rispettare. Non parliamo del costo del biglietto e della qualità dei veicoli.
Non solo la gabella per il parcheggiare ma il Sindaco applica un suo personale Codice della Strada che noi non conosciamo, infatti, i nostri tecnici ci dicono che:
La segnaletica stradale apposta per realizzare la sosta riservata ai residenti e la sosta promiscua non è conforme al codice della strada ed è comunque confondente ed erronea come di seguito illustrato.
1.1. Inesistenza nel codice della strada della “ZCS”.
Preliminarmente deve rilevarsi che la “ZCS” non esiste come concetto normativo e non è contemplato dal codice della strada. L’art. 3 c.d.s. rubricato “Definizioni stradali e di traffico” non contiene la nozione di zona a controllo di sosta.
Nei segnali (docc. 2-3) è contenuto l’acronimo “ZCS” che dovrà essere rimosso poiché non essendo previsto dal codice della strada ingenera confusione nell’utenza stradale, soprattutto se non residente nella città.
Se l’inserimento dell’acronimo nei segnali stradali fosse ritenuto valido ed efficace, legittimerebbe ogni città, ogni Comune d’Italia di creare e inserire propri acronimi nei segnali stradali i quali, per definizione, devono essere comprensibili a tutti gli utenti della strada. Ne deriverebbe il caos.
1.2. Sosta riservata a residenti.
Il Comune di Firenze ha riservato la sosta ai soli residenti della zona attraverso l’apposizione di stalli bianchi e di segnali verticali di divieto di sosta con pannello integrativo “0-24 eccetto veicoli a tre o quattro ruote di residenti autorizzati della ZCS 2 con contrassegno o autorizzati”.
La segnaletica è errata e merita censura.
L’ente proprietario della strada ha previsto una riserva di sosta utilizzando un segnale che invece prevede unaderoga (divieto di sosta eccetto residenti). I due concetti sono ontologicamente diversi. Nella riserva (art. 7 co. 11) viene indicato chi può sostare: solo colui che è indicato può sostare nello stallo. Diversamente, nella derogasi è in presenza di un divieto omnibus, quale il divieto di sosta, eccetto alcune categorie. In tal caso la categoria indicata nel pannello integrativo “è esclusa” dal divieto.
L’ente proprietario della strada, coi segnali di divieto di sosta installati, ha in sostanza creato una riserva di sosta eludendo quanto previsto dall’art. 7 co. 11 c.d.s. Tale norma, espressamente prevede che «Nell’ambito delle zone di cui ai commi 8 e 9 e delle altre zone di particolare rilevanza urbanistica nelle quali sussistono condizioni ed esigenze analoghe a quelle previste nei medesimi commi, i comuni hanno facoltà di riservare, con ordinanza del sindaco, superfici o spazi di sosta per veicoli privati dei soli residenti nella zona, a titolo gratuito od oneroso».
Il Comune di Firenze ha violato l’art. 7 co. 11 c.d.s. poiché ha previsto una riserva di sosta, installando tuttavia segnali che esprimono una deroga a un divieto di sosta valevole erga omnes.
In presenza dell’art. 7 co. 11 c.d.s. non è quindi possibile utilizzare l’art. 120 reg. es. per creare una riserva di sosta.
La riserva di sosta è un’ipotesi tassativa essendo stata prevista dal legislatore all’art. 7 comma 1 lett. d) e comma 11 c.d.s. A ciò si aggiunga che gli stalli di sosta riservati sono di colore giallo, come previsto dall’art. 149 co. 3, lett. c) reg. es. c.d.s.
Nel caso specifico, peraltro, non essendovi una zona di particolare rilevanza urbanistica per i motivi sopra espressi, non può esservi una riserva di sosta ai residenti.
1.3. Sosta promiscua (a pagamento eccetto per i residenti).
Per disciplinare la sosta promiscua, sono stati installati sul medesimo sostegno: segnale composito costituito dal simbolo di parcheggio con iscrizione “eccetto veicoli a tre o quattro ruote di residenti della ZCS (…) con contrassegno o autorizzati”, simbolo di parchimetro, simbolo dei giorni lavorativi e iscrizione “8-20”; oltre a pannello integrativo con iscrizione “limitato a: motoveicoli, autocarri, quadricicli, ciclomotori a tre o quattro ruote” e simboli di motocarro e di autovettura.
In via preliminare l’art. 120 reg. es. non prevede la possibilità di eccezioni per il segnale di parcheggio.
I pannelli integrativi sono confondenti, per la contemporanea presenza di iscrizioni e simboli e inducono l’utente della strada in errore essendovi simboli che non corrispondono alle iscrizioni.
A tutti di cittadini il diritto/dovere di intervenire fattivamente per far rimuovere i parcometri da Firenze, ripristinando il diritto alla libera circolazione e sosta.
A leggervi, per un Felice 2013
Pier Luigi Ciolli