L’Aquila. La ballata del coraggio (La favola di Celestino V)
Terzo appuntamento Rassegna “Il teatro non è stabile”- domenica 20 gennaio ore 18.30
La ballata del coraggio (La favola di Celestino V)
L’AQUILA – “La ballata del coraggio” torna nella “Casa del teatro” dell’Aquila. Questa è la prima replica dell’anno per lo spettacolo che festeggia, con il 2013, i sette anni di repliche dalla sua nascita. L’occasione è quella della rassegna dal titolo un po’ provocatorio “Il teatro non è stabile” che ogni domenica alle 18.30 rinnova appuntamenti sotto il segno del teatro di qualità per tutte le età (siamo con quello di domenica al terzo appuntamento).
Lo spettacolo è nato nel 2006 dalla collaborazione fra Roberto Mascioletti (all’epoca proveniente dal’esperienza pluriennale con il gruppo danese Teatret OM, ) ed Eugenio Incarnati (attore, autore e regista esperto nel campo della pedagogia teatrale).
L’idea drammaturgica parte dal mistero del trafugamento della salma di Papa Celestino (avvenuto nell’aprile 1988), e si snocciola in una fiaba che ha vari livelli di lettura: adatta ai ragazzi ( grazie anche ai pupazzi e burattini molto originali, creati, da Marcello Salvatore e Roberta Bucci), colpisce e commuove gli adulti perché celebra il coraggio e la determinazione necessari a tutti noi nell’affrontare la vita di ogni giorno.
“La ballata del coraggio” ha, come ha scritto Giulia Rossi, un inizio inaspettato, “…qualche raccomandazione, la raccolta di qualche pezzetto di carta, preferibilmente colorata, uno squillo di tromba e lo spettacolo comincia. Un vecchio motivetto del TG apre la finestra su una storia antica, importante, misteriosa che ha innalzato la città dell’Aquila alla gloria pontificale: l’incoronazione di papa Celestino V presso la Basilica di Collemaggio, il 29 agosto 1294. La storia del papa “aquilano” è rivissuta tra realtà e finzione, in un funambolico intreccio di registri linguistici, tecniche espressive e artifici teatrali. […] . L’unico, poliedrico interprete entra in scena rompendo la quarta parete: parla con il pubblico, lo incita alla partecipazione, anima le marionette, assume di volta in volta ruoli differenti. Con semplicità e consequenzialità sembra estrarre dal cilindro del mago ogni sorta di artificio tecnico ed espressivo atto a sostenere la scena e a stimolare progressivamente una sensibilità che muove al riso e al pianto, contemporaneamente”. Ne scaturisce “una storia che, aquilana ed abruzzese quanto poche altre, assurge ad una dimensione epica che travalica ogni confine, anche quello tra la vita e la morte”. Alla “Casa del teatro” di via Ficara, piazza d’Arti, L’Aquila, domenica 20 gennaio alle 18.30.
Prenotazioni ed informazioni al 329 6777332. Ulteriori notizie sul sito www.teatrabile.it.