Ortona. La rivista D’Abruzzo festeggia il numero 100 e i 25 anni
La rivista D’Abruzzo festeggia il numero 100 e i 25 anni
Incontro “Abruzzo Abruzzi Paesaggio Peasaggi” – 4 gennaio ore 17,00 Teatro Tosti, Ortona
Il 4 gennaio ad Ortona nella splendida cornice del Teatro Tosti alle ore 17,00 ci sarà un momento di festa, ma anche di riflessione su quella che è statal’attività nell’arco di 25 anni della Menabò srl editrice della rivista D’Abruzzo.
25 anni scanditi ogni anno dall’uscita di 4 numeri in coincidenza dell’inizio di ogni stagione. Una cadenza stagionale per ribadire la vocazione naturalistica della pubblicazione: turismo, cultura e ambiente sono stati i settori guida di un progetto editoriale che ha voluto proporre un Abruzzo inedito, antico e nello stesso tempo legato alla contemporaneità.
La rivista ha dato voce a tante realtà dimenticate o mai disvelate e cosi sono emersi degli autentici tesori e un patrimonio, materiale e immateriale di inestimabile valore. I protagonisti di questo paziente e testardo lavoro di continua ricerca sono stati i redattori, i fotografi, i tipografi e tutti gli altri che, a vario titolo, vi hanno collaborato.
Nell’incontro di venerdì 4 gennaio presenteranno il numero 100 della rivista, oltre ai protagonisti, Enzo di Martino, Francesco Sanvitale, Lucia Arbace, mentre Franco Esposito e Franco Farinelli tratteranno il tema “Abruzzo Abruzzi Paesaggio Paesaggi”. Il Quartetto delle Zampogne d’Abruzzo composto da Andrea Silvestri, Errico Angelini, Massimiliano Mezzadonna e Antonello Di Matteo eseguirà “Sérénade d’un montagnard des Abruzzes a sa maitresse” di Hector Berlioz (trascrizione e adattamento per zampogna e ciaramella a cura del M° Antonello Di Matteo). Nell’attiguo chiostro di S.Anna verranno esposte le cento copertine della Rivista e le collane della casa editrice Menabò.
Come ci dice il capo-redattore Maria Concetta Nicolai: “Siamo certi di aver contribuito a delineare il volto della Regione, di averne evidenziato le potenzialità e, in questo, di aver offerto alle Istituzioni un valido strumento di promozione. Siamo altrettanto certi di non essere mai caduti nelle trappole del provincialismo autocelebrativo, ma, al contrario, di aver percorso uno stile editoriale in grado di confrontarsi in ampi orizzonti. L’Abruzzo è una miniera solo in parte esplorata e che abbiamo intenzione, confortati anche dall’esperienza acquisita, di mettere in luce. Attendono i nostri “speciali” tanti centri, tanti aspetti culturali e antropologici della Regione che, nonostante l’asperità delle montagne e nonostante il luogo comune di un atavico isolamento, è al centro dell’Italia, al centro dell’Adriatico, aperta quindi ad altre realtà sociali, culturali ed economiche.”
Il direttore editoriale Gaetano Basti ci parla delle difficoltà incontrate specie negli ultimi anni: “Nei centri delle città vediamo scomparire le edicole e chiudere librerie storiche. La profonda crisi economica e le nuove tecnologie di comunicazione impongono riflessioni radicali in tutti i settori, nell’editoria in particolare. La centesima copertina potrebbe essere un pretesto per chiudere in bellezza, ma in redazione, che ringrazio tutta, c’è ancora tanta energia da parte soprattutto delle giovani leve per cui è tassativo continuare, anzi rilanciare e sperare che ci sia sempre qualcuno pronto a raccogliere il testimone. L’Abruzzo ha infatti ancora una rete fittissima di sentieri materiali ed immateriali da riscoprire e percorrere con il nobile desiderio della scoperta da condividere”