La Provincia deve fare di tutto per salvare i centri per l’impiego.
Per il consigliere regionale Claudio Ruffini la Provincia di Teramo deve fare di tutto per salvare i centri per l’impiego.
“Ho parlato con il Presidente Catarra a cui ho offerto la mia piena disponibilità a trovare una soluzione” dice Ruffini “vanno salvaguardati i livelli occupazionali del personale addetto a questo settore. Parliamo di persone che svolgono da oltre 10 anni questi servizi e che si sono altamente professionalizzate. In molti casi sono figure insostituibili con personale interno della Provincia. Per questo ritengo che non si debba buttare a mare un patrimonio umano così rilevante, specialmente in un momento come questo che spinge molte persone a rivolgersi ai centri per l’impiego”.
I soldi ci sono e arriveranno dai fondi regionali, pari a 3 milioni di euro, che l’assessore regionale Gatti ha stanziato in favore delle province che gestiscono i centri per l’impiego. Nella delibera è previsto anche un acconto subito pari al 50 per cento del totale.
“Queste somme sono una prima risposta” aggiunge Ruffini “adesso bisogna ragionare a lungo termine e trovare una soluzione per prorogare i contratti dei dipendenti,evitare la paralisi totale dei centri per l’impiego che con la crisi economica assolvono una funzione importante.”
La Provincia è certamente in difficoltà economiche e nessuno può fare miracoli, ma è compito della politica ricercare sempre delle soluzioni.
“Dobbiamo scongiurare il blocco dei servizi e la conseguente dispersione del patrimonio umano che li ha gestiti. Se non facciamo qualcosa la nostra Provincia potrebbe restare senza i centri per l’impiego, così come tra l’altro prevede la Spending Review che vuole assegnare queste funzioni ai Comuni. Personalmente ritengo che il futuro ed il rilancio della nostra provincia debba passare anche attraverso la programmazione e l’efficienza di questi servizi ai cittadini. La soluzione che il Presidente Catarra riterrà di trovare rappresenta una prima risposta ai lavoratori della Teramo Lavoro senza dimenticare gli altri lavoratori precari che comunque svolgono delle funzioni importanti per l’amministrazione provinciale. ”
02 gennaio 2012