Abruzzo. Metanodotto e centrale SNAM di Sulmona: stop dalla Regione Abruzzo.

Metanodotto e centrale SNAM di Sulmona: stop dalla Regione Abruzzo.

Il WWF: significativa battaglia vinta,
ora bisogna vincere quella con il Governo nazionale.

Arriva un primo e significativo stop sul percorso del grande metanodotto
SNAM Brindisi-Minerbio: pochi minuti fa la conferenza dei servizi
convocata dalla Regione Abruzzo per il rilascio dell’Autorizzazione
Integrata Ambientale della Centrale di Compressione di Sulmona si è
chiusa negando l’autorizzazione alla SNAM. Il WWF ha partecipato al
sit-in promosso dai comitati locali.
La centrale di compressione è un tassello importante per il
funzionamento complessivo del metanodotto lungo 687 chilometri che la
SNAM, tra mille contestazioni, vuole costruire seguendo l’Appennino
incrociando così zone di altissima sismicità.
L’opera è fortemente contestata dai cittadini e dagli enti locali, come
il Comune di L’Aquila. Anche diversi consigli regionali e la stessa
commissione ambiente della Camera hanno votato mozioni contrarie
all’opera per il rischio sismico e l’enorme impatto
sull’ambiente (basti
pensare che dovrebbe interessare 3 parchi nazionali e 21 siti di
interesse comunitario).
Alla base del parere negativo della Conferenza dei Servizi è la legge
28/2012 della Regione Abruzzo che, in maniera sacrosanta, vieta il
rilascio dell’intesa con lo Stato per la realizzazione di grandi
metanodotti e opere accessorie come la centrale di compressione di
Sulmona in aree ad alta sismicità.
Una legge che appare di buon senso; non è stato dello stesso avviso il
Governo Monti che ha incredibilmente promosso un ricorso alla Consulta
che ora si dovrà esprimere. In caso di bocciatura della Legge regionale,
magari solo per questioni relative al riparto delle competenze e non già
per i contenuti, il procedimento potrebbe ripartire. La SNAM in
conferenza dei Servizi, contando proprio su questo ricorso, ha provato a
chiedere la sospensione del procedimento per non giungere alla chiusura
in senso negativo della stessa in attesa del giudizio. La conferenza dei
servizi ha invece dato parere negativo e ora la SNAM dovrà iniziare di
nuovo l’intero iter qualora la Consulta dovesse bocciare la legge
regionale.
Il WWF ritiene sconcertante la mossa del Governo volta a rimuovere una
legge regionale dai contenuti ineccepibili per la tutela della sicurezza
del territorio e promuovere un’opera che nessun cittadino vuole e che
interessa solo ai grandi affari delle multinazionali dell’energia. Per
questo il WWF chiederà al nuovo Governo di ritirare il ricorso alla
Consulta. I disastri del terremoto di L’Aquila e dell’Emilia
Romagna
dovrebbero aver insegnato che non si può sempre pensare di sfidare la
Natura.