Teramo. Iniziativa contro la violenza sulle donne, che ho organizzato per l’8 Marzo prossimo!

iniziativa contro la violenza sulle donne, che ho organizzato per l’8 Marzo prossimo!

La Lega Danza Abruzzo UISP (Unione Italiana Sport per Tutti),

Vi invita:

allo Spettacolo “RADIO DONNA.. 1979, per non dimenticare”:

Venerdì 8 Marzo 2013 alle 17:oo

Auditorium San carlo,

Museo Civico Archeologico “F. Savini”,

via Delfico, 30 Teramo.

In occasione della ricorrenza della celebrazione della Giornata della Donna, il Presidente della Lega Danza Abruzzo UISP, ha realizzato un Concerto, il cui programma prevede Arie D’opera Di Giacomo Puccini, Balletti, e recital di alcune Poesie di Alda Merini, e la proiezione di alcune immagini che hanno segnato tragicamente la vita di Cinque Donne, protagoniste della Strage feroce a Radio Donna, il 9 Gennaio 1979 a Roma.

Ospite Eccezionale sarà la Signora ANNA ATTURA, una delle cinque donne gambizzate e arse vive, da un gruppo dei NAR, sopravvissuta miracolosamente al rogo, che, racconterà come quest’evento, dimenticato dalla pubblica coscienza, abbia profondamente segnato la sua vita.


Ci sarà, inoltre, la proiezione del video realizzato dall’Archivio Audiovisivo della Memoria Abruzzese (Università degli Studi di Teramo) in collaborazioone con il servizio Mediateca della Biblioteca provinciale M. Delficoe da Rai Educational per Rai storia :

“La più bella e la più brava d’abruzzo”.

Il video prende spunto da un servizio della “Settimana Incom” del 1953 dedicato a un concorso di bellezza che si svolgeva in Abruzzo e Molise tra gli anni ’50 e ’60. Era organizzato dagli Enti per il turismo della regione e si proponeva di eleggere, appunto, la ragazza più bella e più brava d’Abruzzo: la candidata ideale non doveva essere solo bella ma doveva anche avere “le mani d’oro”, dimostrando in una serie di prove di saper cucinare piatti della tradizione e di svolgere alla perfezione i lavori casalinghi. I filmini di famiglia si prestano bene al compito di osservare da vicino gli stereotipi legati alla rappresentazione femminile perché sono girati prevalentemente dai mariti: i loro sguardi tendono dunque a costruire un’immagine tipica della donna, moglie e madre e le stesse ambientazioni – prevalentemente domestiche – rinforzano questa rappresentazione. E’ una donna nella quale si specchiano le aspirazioni maschili dell’epoca e che è inserita in contesti famigliari in cui permangono i retaggi della tradizione patriarcale. La stessa immagine tradizionale si affaccia nei filmati rai che documentano l’attività delle donne abruzzesi nel lavoro di raccolta dell’uva in una regione che nel 1959 – quando nel nord del paese si avvia il boom economico – presenta un volto ancora prevalentemente agricolo e un analfabetismo diffuso proprio nel settore femminile. Le medesime condizioni di arretratezza fanno da sfondo al filmato dedicato alle donne di Frattura – una frazione dell’entroterra aquilano – trasformatasi nel 1965 in un paese di sole donne a causa dell’emigrazione di quasi tutti gli uomini.
Le donne attendono, fra silenzio e solitudine.
Accanto a donne che non si discostano dai ruoli più tradizionali, altre rompono le consuetudini: sono donne che, nel caso dei filmati familiari, guardano direttamente nella macchina da presa, e che la utilizzano per mettere in mostra un’identità che si va definendo. Donne che, per esempio, sfidano il proprio fidanzato rubandogli una sigaretta per fumare in pubblico. Anche tra i fotogrammi dei film di famiglia – girati senza l’intenzione di documentare qualcosa di specifico – si insinua quindi la modernità. Nel loro succedersi si può osservare il lento modificarsi dei ruoli sociali. Oppure il modo in cui cambia la percezione del corpo, con donne che non sono più in posa, immobili davanti ad un obiettivo, ma giocano con il loro corpo, lo esibiscono alla cinepresa e allo sguardo che sta dietro ad essa. Sono le stesse donne raccontate dai repertori rai che lottano per rivendicare negli anni Settanta un equo trattamento lavorativo, rifiutando il ruolo di “esercito di riserva” all’interno delle fabbriche. Con la voglia di dimostrare che ormai anche le più belle e le più brave d’Abruzzo sono diventate ragazze come le altre.

Contro ogni forma di violenza, fisica, emotiva, psicologica, su donne, piccole e grandi, può solo la cultura e la coscienza individuale e collettivaQuesto spettacolo vuole essere un piccolo passo verso un mondo e un modo nuovi di concepire la Donna.

Presidente Lega Danza Abruzzo UISP

Elisa Concetto

Programma:
17:00 : Proiezione del Video:

“La più bella e la più brava d’Abruzzo”

dall’Archivio Audiovisivo della Memoria Abruzzese (Università degli Studi di Teramo)
Mediateca della Biblioteca provinciale M. Delfico
Rai Educational per Rai Storia.

18:00 “RADIO DONNA… 1979, per non dimenticare”

Soprano ,Silvia Costanzi

Pianoforte, Valentina Gentile e Armando Ianni

Danzatrice, Ilaria De Santis, Smile School

Ballerini, Danza Etoilé di Mara Recinelli

Voce recitante cantante, Elisa Concetto.

Arie d’Opera di Giacomo Puccini.

Donna, di Mia Martini.

Poesie, di Alda Merini.

Venerdì 8 Marzo  2013 alle 17:00

AudItorium San Carlo
Museo Civico Archeologico “F. Savini”
via Delfico,30 Teramo