Chi sa fare piú leva in Italia, fará di piú per l’italiano all’estero
di Dom Serafini
Recentemente, durante una presentazione alla Casa Colombo di Jersey City, un ingegnere in pensione mi chiede: “sono confuso, i programmi elettorali mi sembrano tutti buoni ed anche i candidati. A questo punto, per chi votare?”
Gli rispondo con un esempio. L’anno scorso, quando gli amministratori Rai tolsero i Tg-Rai dal Canale 25 — che serviva gli italiani di New York, New Jersey e Connecticut — denunciai la cosa con alcuni articoli pubblicati su vari giornali di New York, Montreal, Las Vegas e Los Angeles. Non ci fu alcuna ripercussione, era come se un albero fosse caduto in una foresta, nessuno in Italia se ne accorse.
Poi scrissi un articolo simile per “Il Corriere della Sera” (Rai, quell’ingloriosa fuga da New York) e tutto d’un tratto le acque cominciarono ad agitarsi e a causare imbarazzo presso la direzione Rai.
Bisogna ricordarsi che l’Italia é romacentrica, tutto ció che succede fuori dalle sue mura é insignificante.
Ed ecco il punto. Quale candidato del collegio elettorale del Nord e Centro America — seppur in grado di utilizzare una struttura mediatica vicino al suo luogo di residenza — é in grado di attirare molta attenzione in Italia? Da parte mia, con oltre 35 anni di attivitá giornalistica ed imprenditorialitá multimediale, ho sviluppato in Italia una rete mediatica che puó concretamente mettere in risalto le esigenze degli italiani all’estero: attualmente in Italia collaboro con sei pubblicazioni ed ho accesso a molti media, inclusi canali radio e televisione.
La scelta tra i vari candidati, quindi, deve essere fatta in base alla loro possibilitá di attuare i programmi che interessano la nostra comunitá, facendo una leva efficace in Italia.
Ció che sveglia una sonnolenta Italia romacentrica é una buona dose di pressioni ed influenza dentro le mura, in modo che le nostre necessitá facciano tanto rumore. E sappiamo che l’ingranaggio piú rumoroso é quello che riceve per primo una buona dose di olio.