Abruzzo. Credito alle imprese, la Cna: basta parole, la Regione metta in campo risorse
Credito alle imprese, la Cna: basta parole, la Regione metta in campo risorse
PESCARA – «La verità che emerge da questi dati è che l’Italia va male, ma l’Abruzzo va ancora peggio. Le imprese muoiono non perché incapaci di fare il proprio lavoro, ma perché non incassano il dovuto: come all’Aquila, dove centinaia di piccole imprese, che hanno realizzato interventi sulla ricostruzione, aspettano ancora il pagamento del dovuto». Così il direttore regionale della Cna Abruzzo, Graziano Di Costanzo, commentando i dati elaborati da Aldo Ronci sul credito nei primi nove mesi del 2012, presentati questa mattina a Pescara nel corso di una conferenza stampa. «In queste condizioni – ha sottolineato nel suo intervento – le parole rischiano di non avere più senso, perché il tempo della discussione è finito e ora si tratta solo di passare ai fatti. Con le altre associazioni d’impresa abbiamo chiesto alla Regione – che si è impegnato direttamente con il presidente Chiodi davanti ai componenti del Patto per lo sviluppo – di utilizzare 24 milioni di fondi Fas per il sostegno all’attività dei confidi. Mentre per altri 18, disponibili sul Por-Fesr, si è in attesa di uno sblocco dopo una vertenza giudiziaria. Forse, senza voler fare processi a nessuno, se queste somme fossero già state messe a disposizione del mondo delle imprese, non ci troveremmo oggi di fronte a dati così negativi sul credito». Sulla stessa falsariga il presidente della Cna abruzzese, Italo Lupo: «Nella forte restrizione del credito concesso alle imprese – ha sottolineato nel suo intervento – impossibile non cogliere un riflesso di disperazione che coglie tanti piccoli imprenditori, per i quali non vale più nemmeno la pena rivolgersi al sistema bancario per chiedere prestiti».2.fine
11/3/2013