Lettere

Val Vibrata. Flajani: BCC VAL VIBRATA QUOTE DECURTATE?

Riceviamo e Pubblichiamo

BCC VAL VIBRATA

QUOTE DECURTATE?

IL CENTRO, edizione del 21/10/2012: BANCA DELLA VAL VIBRATA, LA RACCOLTA PROCEDE. «Flajani, o chi c’è dietro a lui e alle sue affermazioni, farebbe meglio ad informarsi bene, a conoscere i fatti e soprattutto a saperli interpretare oppure rischierà sempre, come ha fatto ora, di dire sciocchezze e di fare brutte figure». Così rispondeva l’Onorevole (attualmente ex?) Augusto Di Stanislao a legittimi dubbi sollevati dal Sottoscritto.

Voci di Popolo, non confermate documentalmente, riferiscono che il “comitato promotore” della BCC ha scritto a coloro i quali hanno ancora quote versate, che la BCC non si farà, e le quote saranno restituite decurtate del 60% per sostenere le spese esborsate fino ad oggi.

Sarà vero? Perché, se fosse vera, tale decurtazione non sarebbe a norma del programma pubblico di sottoscrizione. In detto programma veniva stabilito che le somme versate dai sottoscrittori avrebbero dovuto rimanere indisponibili sino al perfezionamento della BCC. In caso contrario dette somme sarebbero state restituite “tempestivamente” ai sottoscrittori, al netto delle spese del conto. Gli oneri relativi al Comitato sono stati pagati, una tantum, nella misura del 5% della quota versata.

Bene hanno fatto le persone che hanno richiesto prima le proprie quote. Quote restituite per l’intero.

Altra anomalia è la banca depositaria delle quote. A mia conoscenza, quando si promuove una BCC, le quote devono essere versate presso una BCC operante. Nel caso della BCC Val Vibrata così non è stato.

E i soldi che non verranno restituiti, in quali “pieghe” finiranno? O non sono più disponibili?

Stefano Flajani

Segretario Cantone Abruzzo

l; fonk�ih�� @� ; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: auto; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px; -webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; text-align: justify;”>La Regione, la Provincia di Chieti e i comuni di Francavilla al Mare, Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino e Vasto saranno quindi chiamati ad esprimere, e questa volta senza possibilità di appello, i propri pareri. L’Abruzzo dovrà presentarsi compatto e convinto per garantire un futuro di qualità alla costa teatina e riportare al nuovo Parlamento e al nuovo governo la ferma contrarietà della popolazione abruzzese alla dissennata politica energetica del Paese.

«Il momento è molto delicato e non sono ammessi distinguo – conclude Angelo Di Matteo – Le forze politiche e sociali devono esprimere compattezza e un’unitarietà d’intenti nell’interesse dell’Abruzzo con l’obiettivo di ripristinare il decreto dell’allora Ministro Prestigiacomo, e tanto avversato dal Ministro Passera e dalla lobby dei petrolieri, che vietava la ricerca e la coltivazione degli idrocarburi liquidi entro la fascia delle cinque miglia dalla costa. Un impegno esplicito da esigere dai nuovi parlamentari, a partire da quelli abruzzesi».

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