Abruzzo

L’Aquila. Dichiarazione di Pio Rapagnà – Coordinatore del Mia Casa d’Abruzzo:

Mia Casa d’Abruzzo

Coordinamento regionale: 330.431480

Dichiarazione di Pio Rapagnà – Coordinatore del Mia Casa d’Abruzzo: “Ho inviato a Roma, presso la Presidenza del Senato della Repubblica, e per il tramite della stampa abruzzese invio direttamente al Presidente del Senato Pietro Grasso la presente lettera, in occasione della sua presenza a L’Aquila nella giornata del 6 Aprile 2013”.

Ill.mo Sig. Presidente,

in occasione del quarto anniversario del terremoto e della Sua graditissima presenza a L’Aquila, Le chiedo di “dare una mano” affinchè le Istituzioni preposte ed i soggetti attuatori provvedano con sollecitudine e trasparenza alla ricostruzione e messa in sicurezza antisismica degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica danneggiati dagli eventi sismici del 6 aprile 2009. Per questo presenteremo, per la terza volta in questi “terribili” anni, al Consiglio Regionale di martedì prossimo 9 aprile una “Proposta di Legge ad hoc”, elaborata dal Mia Casa d’Abruzzo insieme alle famiglie ancora sfollate, la quale, sebbene richiesto e sollecitato ad ogni seduta del Consiglio medesimo, non è stato possibile discutere nel merito ed approvare.

In tale contesto, dispiace tra l’altro constatare che le massime Istituzioni della Regione Abruzzo, gli Enti Locali e le strutture della pubblica amministrazione non hanno dato un buon esempio, sia sul piano legislativo ed esecutivo nell’opera ricostruzione, e sia nella vigilanza e nella lotta alla corruzione ed alla criminalità politica e amministrativa insediatasi sul nostro territorio e di cui sono state e sono piene le cronache giudiziarie, investigative e repressive.

Negli ultimi anni si è sviluppata e consolidata anche in Abruzzo, già “isola felice”, la presenza di una illegalità diffusa a livello pubblico e privato, che oggi coinvolge il settanta per cento dell’attività economica complessiva della Regione, e che, senza drastiche iniziative di prevenzione e contrasto, non fa presagire niente di buono per il futuro, in particolare dell’Aquila.

C’è stata una gravissima e colpevole mancanza di controllo che ha portato al manifestarsi “davanti ai nostri occhi” di un progressivo degrado del territorio, della qualità della vita e della coesione sociale, l’aumento della insicurezza percepita, il presentarsi di forme nuove di criminalità, di violenza privata e di delitti efferati ancora senza colpevoli, come quello dei coniugi Libero Masi ed Emanuela Chelli, perpetrato a Nereto il 2 giugno di 8 anni fa, su cui è calato un velo di silenzio e di omertà.

E’ mancata la necessaria consapevolezza nell’affrontare l’attuale situazione politica ed economica abruzzese, specie dopo il terremoto del 6 aprile 2009, mentre il contesto drammatico che viviamo non ci consente più di continuare in “polemiche e divisioni” senza costrutto fin anche sulla ricostruzione, e non si può più parlare di crisi economica, di disgregazione sociale e della sfiducia che si infiltra nella società abruzzese, senza richiamare “tutti” i soggetti responsabili ai rispettivi doveri istituzionali e alla buona legislazione e amministrazione.

Poichè ciò si accompagna un “impietoso” resoconto di quanto si è verificato ed è in atto su tutto il territorio regionale: cattiva gestione delle Risorse idriche, dei Rifiuti Solidi Urbani, dei Trasporti, della Edilizia Residenziale Pubblica, della Sanità, senza alcuna effettiva riforma e riduzione dei costi e degli sprechi degli 81 “Enti Strumentali”, Aziende in housing, Società controllate e partecipate dalla Regione, dalle Province e dai Comuni.

Oramai, in Abruzzo ed a L’Aquila da ricostruire, la speculazione edilizia ed urbanistica è fuori dal controllo democratico, si abbatte su ogni spazio ancora libero, distrugge edifici storici, aree verdi di grande pregio, spiagge libere, parchi cittadini e giardini, e “vediamo” come agenzie immobiliari e costruttori spregiudicati, sempre di più infiltrati e controllati dalla criminalità organizzata, proveniente anche dal nord a seguito di una qualche disattenzione della politica e degli Organi di vertice delle strutture esecutive, hanno messo pesantemente le mani sulle nostre Città.

In fiduciosa attesa di un cortese cenno di riscontro, Le porgo, anche a nome del Mia Casa d’Abruzzo, i più cordiali saluti e fervidi auguri di buon lavoro.

Pio Rapagnà – ex Parlamentare

L’Aquila, 5 Aprile 2013

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