Il volume di Renata Ronchi ripercorre la vicenda biografica e artistica di Luigi Cavacchioli, scultore vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento operando a Teramo e a Firenze.
“La monografia su Luigi Cavacchioli – si legge nella Presentazione a firma di Fausto Eugeni – nasce da una ricerca lunga e complessa, passata attraverso lo spoglio sistematico di fonti archivistiche e a stampa, soprattutto giornalistiche, che ha portato alla redazione di un primo importante inventario delle opere esistenti e al concreto riscontro di molte di esse, risultato prezioso in chiave di conoscenza e di tutela del patrimonio artistico locale. Lo scultore Luigi Cavacchioli, teramano di nascita ma fiorentino per studi e preparazione, appartenne a una antica famiglia di artigiani. Noto e stimato ai suoi tempi, fu quasi del tutto dimenticato dopo la sua morte, anche in patria, nonostante vi avesse lavorato moltissimo e a lungo soggiornato… Punti di forza del lavoro di Renata Ronchi sono il rigore e la coerenza del metodo usato, insieme alla capacità di concepire fin dall’inizio un progetto complessivo, intelligente e ambizioso, circa lo studio di una storia aprutina dell’arte e degli artisti”.
“… l’Arte sua, intimamente ispirata – scrive Pasquale Fabbri nell’Elogio funebre pubblicato in «L’Italia Centrale» il 15 Marzo 1936 – fu schiva di ogni servilismo, e molte sue opere sono state vendute all’estero e particolarmente in America, ma se un giorno i concittadini riusciranno a riunire in una mostra postuma almeno le opere più vicine di questo artista, si vedrà quante magnifiche espressioni di vita e di Arte scaturirono dalla mente e dalle mani di questo meraviglioso artefice di bellezza e di grazia…”.
Il Saggio introduttivo è a firma di Paola Di Felice, Direttore Polo Museale Città di Teramo. |