Monastero New Skete,profumo di vaniglia e felicità
articolo già apparso su www.giulianovailbelvedere.it |
CAMBRIDGE (NY), 11.4.2013 –Entrando nel sereno monasteroNew Skete che si erge sulla vetta di una delle colossali colline, ricamata da alberi secolari, che fanno da corona alla ridente cittadina di Cambridge, nello Stato di New York, la vista e l’udito si fondono per scoprire che il Monastero non è soltanto un richiamo alla Fede, ma riunisce una varietà di attività l’una diversa dall’altra, che i monaci esercitano durante la settimana.
Ovviamente la preghiera ha il suo tempo stabilito che i monaci rispettano, conoscendo a fondo il punto saliente della divisione tra il Vaticano e la religione Ortodossa. Il teologo Stavros rispetta le commissioni regionali e internazionali «in quanto sono d’accordo chela questione teologica non rappresenta un grande ostacolo poichè il punto difficile è fondamentalmente ecclesiastico – spiega Stavros -.Gli è che il Vaticano vede nel Papa non una semplice figura quale “primus inter pares” con giurisdizione universale su tutti gli altri vescovi. Questo tipo di governo non è ciò che le Chiese Ortodosse hanno sperimentato sin dai tempi degli apostoli». “Il Vaticano – prosegue Stavros – protegge i “non ancora nati”. Nobile causa, perchè allora non usare la stessa “energia” proteggendo innocenti giovani emozionalmente feriti per il resto della vita?» C’è speranza che un giorno le due “potenze religiose” si uniscano per il bene dell’Umanità? “Con la Grazia del Signore – dice Stravos – tutto è possibile» Crede ai miracoli? «Nel più vasto orizzonte, senza dubbio». Ha un gran da fare il minuscolo monaco. Tutte le attività interne passano per le sue mani ma non da meno sono i monaci del magnifico coro che abbellisce l’atmosfera della preghiera (registrata dalle Tv nazionali). Di tanto in tanto dall’ampio canile poco distante giunge la “voce” degli splendidi cani di razza, (german shepard) curati dai monaci John per l’allevamento dei cuccioli e Christopher per l’addestramento (I cani vengono ricercati da numerosi allevatori di vari centri della nazione). Cecilia Harevewy, Patricia Lowles, Rebecca Cown, addette alla produzione delle richiestissime torte del Monastero Va detto che nel New Skete di Cambridge funziona anche una incredibile industria dolciaria attivata da una dozzina di suore che, più o meno tutte hanno un passato. La loro età varia dai 64 ai 90 anni di esistenza ben portata. Suor Cecilia Harvey, priore dotata di vivo senso di humor, nel 1969 entrò nel gruppo delle “Poor Claire” in tenera età e scoprì tra l’altro, di essere un talento delle iconografie tanto da produrne 350 a sfondo religioso. Da rilevare, altresì, che alcune delle suore una volta erano missionarie di religione cattolica inCina, Zaire e Burundi, mentre un’altra è psicologa ed un’altra ancora si occupa della conservazione del suolo, mentre l’attiva nella preparazione delle torte, Suora Patricia Lawles, studiò architettura e recentemente disegnò l’espansione della splendida cappella. Un vero gioiello di architettura. «Senza dimenticare di assaggiare, ogni giorno, una fettina delle nostre torte che vengono prodotte in 12 differenti sapori» commenta la graziosa Patricia. Qual è il prezzo di vendita di questi gustosissimi prodotti?, chiediamo a suor Cecilia. «Noi produciamo da 200 a 400 torte alla settimana, che vengono protette e spedite rapidamente. Il costo di una “chese cake” si basa sui 29 dollari, ma se richieste via Internet, il prodotto viene ceduto per 42 dollari. Calcolati il lavoro e i contenuti, possiamo dire che il prezzo vale la posta. E le voluminose richieste ne danno conferma». Tutta opera delle fisicamente minuscole suore, ma valide mentalmente e spiritualmente attive nel nuovo monastero New Skete che può essere soddisfatto dei risultati piuttosto rari in altre località. Ma le vendite…le vendite come vanno? «Lo scorso anno abbiamo venduto dieci mila torte , via “on line”, in negozi per regali e all’ingrosso. Un lavoro non indifferente che noi svolgiamo, con l’ausilio di cinque “part time” che lavorano un paio di giorni della settimana». E quanto tempo avete per la preghiera nella magnifica Cappella? «Al Vespro ci uniamo ai “fratelli monaci” per celebrare la festa del giorno, presente una minuscola comunità che cresce la domenica in occasione della Messa festiva». Nelle stanze del complesso dolciario pervade un distinto sapore di vaniglia e di felicità, che si fondono con la soffice voce delle suore, le quali, senza dubbio, meritano un elogio per il record lavorativo e per “l’auto support” che iniziò nel 1969 con sempre maggiore successo. Nella Cappella, il Monaco Marco dirige il melodioso coro che ispira alla preghiera. E’ ora di tornare a casa, mentre dall’alto della collina noto una stella che sembra brillare più delle altre. |
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