L’ultima “bella pensata” dell’Amministrazione Mastromauro è il “Sondaggio deliberativo” contrabbandato per ‘democrazia dal basso’: dopo aver affidato ad una trentina di rispettabilissimi cittadini (i quali sicuramente si sono espressi con la diligenza del buon padre di famiglia) la decisione secondaria di stabilire quale di cinque terreni comunali dovesse essere messo in vendita per fare cassa – riservando però a se stessa la decisione primaria sull’opportunità di privarsi di quel terreno o se, ad esempio, applicare ai turisti in vacanza a Giulianova una imposta di soggiorno pesante quanto un caffè quotidiano – l’Amministrazione passa ora alla fase due imponendo una complicata procedura per l’ elezione dei delegati di quartiere eleggibili, pensate un po’, da soli 150 elettori tra le migliaia di cittadini residenti in quell’area.
Dopo la presentazione di auto candidature (presso l’ Ufficio protocollo del Comune) ci sarà una campagna elettorale con spazi per i comizi forniti di pedana e impianto fonico, più due ‘facilitatori’.
Se nelle assemblee di questi giorni vi azzardate a nominare l’Amministrazione, la Demos (assegnataria dell’incarico attuativo) vi dirà di “non essere la controparte del Comune” e che le vostre riflessioni pertanto dovrete porgerle a chi di dovere; vi sarà detto anche che scopo dell’incontro è soltanto quello di “fare proposte migliorative del progetto”. Non si è capito chi stabilirà poi se la qualità della proposta sia migliorativa, quindi da accettare, o peggiorativa, cioè da respingere. Probabilmente sarà la stessa Ass.ne Demos.
Apprendiamo dal Messaggero che il “Comitato dei Garanti” (a quanto pare, di estrazione Demos) presto si occuperà di una recente raccolta-firme (molto cara al Sindaco). Si legge che in caso di parere positivo essa finirà in Consiglio Comunale: se ciò venisse confermato, non saremmo lontani da una sorta di neo-soviet.
Una cosa è certa: i giuliesi, checché ne pensi anche la poco informata Commissione per la toponomastica, durante e dopo il fascismo hanno coraggiosamente dimostrato di non aver bisogno di lezioni di democrazia. Forse per questo stanno snobbando quelle assemblee.
Piuttosto, vengano pubblicate su Internet le spese che ricadranno sulle spalle dei cittadini per questa ennesima, brillante iniziativa: i cittadini hanno il diritto di sapere dove finiscono i loro soldi.
Movimento popolare “Senza Padroni”
Eden Cibej