I 150 anni della linea ferroviaria Ancona – Pescara
La storia dell’eroico ferroviere Camillo Mirra tra le curiosità della mostra “I binari di un sogno”
di Antonio Bini
Un treno storico, una mostra, un convegno e un libro ricorderanno a 150 anni di distanza l’attivazione della tratta ferroviaria Ancona-Pescara, inaugurata il 13 maggio 1863 dal principe Umberto, il futuro re Umberto I. Le iniziative sono promosse dalla Fondazione Pescarabruzzo, con l’appassionata collaborazione dell’ACAF (Associazione Culturale Amatori Ferrovie) e del Museo del Treno di Montesilvano. Tra i primi a lasciare traccia del viaggio in Abruzzo fu Antonio Stoppani, autore della famosa opera “Il Bel Paese”, che nel 1864 giunse a Pescara, interessato a raggiungere, insieme ad alcuni ingegneri, Tocco da Casauria, in cui era allora operante un’impresa estrattiva di petrolio.
Nel suo “Bel Paese”, scritto nell’intenzione di far conoscere l’Italia agli italiani che ben poco sapevano del loro paese, raccontò come da Milano a Pescara “alcuni anni or sono gli era un gran viaggio, oggi è un volo d’uccello”, per dare la misura del modificato rapporto spazio-tempo per i viaggiatori, che passarono non senza traumi dalla carrozza alla “velocità” della strada ferrata. L’autore fornisce un’impressione complessiva, con spirito patriottico, della “nuova ferrovia dell’Italia meridionale da Ancona a Brindisi, forse la più amena tra le ferrovie d’Europa, costeggia l’Adriatico per 15 ore di furioso cammino. Ridenti colline, fantastiche rupi, castelli pittoreschi, storiche ruine, deliziose città, sfilano con vece assidua e con perenne incanto, sotto gli occhi del viaggiatore, che percorre a tutta foga di vapore, uno dei grandi lati di questo incantevole giardino che si chiama Italia”.
Gli eventi non hanno un carattere soltanto celebrativo, ma intendono rappresentare un’occasione per sollecitare l’approfondimento dei temi del rilancio del treno, soprattutto a seguito della recente esclusione della regione dai programmi di riqualificazione del trasporto ferroviario ed in particolare dai collegamenti ad alta velocità. La mostra olografica e di diorami ferro-modellistici di Antonello Lato e il volume riccamente documentato intendono evidenziare gli straordinari riflessi urbanistici, economici, industriali, turistici e sociali legati all’arrivo del treno in Abruzzo che hanno favorito il superamento dell’isolamento della regione ed influenzato fortemente la crescita di Pescara e poi della stessa area metropolitana. Non mancano richiami all’affascinante stagione della “Valigia delle Indie”, il treno settimanale Londra-Bombay, che dal 1870 fino al 1914 transitava sulla linea adriatica, fino al porto di Brindisi, per poi proseguire via nave per Alessandria d’Egitto, utilizzando il canale di Suez inaugurato nel 1869. Una foto del treno fermo alla stazione di Castellamare compare non a caso sulla copertina del libro.
Tra le curiosità si segnala la storia dimenticata di un giovanissimo ferroviere, che nella notte tra l’8 e il 9 novembre 1909 sventò un disastro ferroviario nei pressi dell’allora stazione di Castellammare Adriatico. Camillo Mirra, questo il nome del giovane frenatore pescarese, era solo un ragazzo di vent’anni quando, mettendo a rischio la propria vita, riuscì ad arrestare la corsa di un treno viaggiarori in movimento, abbandonato a se stesso tra le stazioni di Pescara e Castellammare Adriatico, evitando l’impatto con un altro treno in arrivo da nord. L’episodio, illustrato da Beltrame, finì sulla copertina della Domenica del Corriere n. 47 del 21-28 novembre 1909, con all’interno un articolo intitolato “Mirabile atto di valore”, dal quale apprendiamo che il giovane Mirra fu ritrovato svenuto da quanti intervennero una volta bloccato il treno. La sua storia è stata riscoperta a seguito di un mio articolo pubblicato sul n. 99 del 2012 della rivista trimestrale D’Abruzzo.
Tra i riconoscimenti tributati al giovane ferroviere emerge la medaglia d’oro realizzata grazie ad una sottoscrizione di cittadini di Pescara e Castellammare, condivisa dai due comuni che allora non superavano complessivamente i 16 mila abitanti ed appartenevano a due province diverse, Chieti e Teramo. La medaglia delle due comunità e quella del Regno d’Italia saranno per la prima volta esposte al pubblico durante la mostra, grazie al figlio Giuseppe Mirra, nato a Castellammare Adriatico il 3 aprile 1920, che le ha recentemente donate al Museo del Treno di Montesilvano, affinché fosse custodita anche per il futuro la memoria di quel lontano evento, insieme alla copertina della Domenica del Corriere e alle belle immagini della cerimonia avvenuta nel cortile della caserma dell’allora storico comando del Genio Ferrovieri a Torino. L’eroico ferroviere morì a 42 anni, nel 1931, a causa di una broncopolmonite.
La vicende di Camillo Mirra, che si intrecciano con la storia delle ferrovia e con quella della futura Pescara, saranno raccontate in un video di 15 minuti voluto dalla Fondazione Pescarabruzzo e curato da Blue-Cinema TV di Daniele Baldacci, interprete Alessio Tessitore, con soggetto, sceneggiatura e regia di Daniela Luciani. La mostra sarà inaugurata alle ore 10 di sabato 11 maggio 2013, presso la sede della Fondazione a Pescara, in corso Umberto I n.83, e rimarrà aperta con ingresso gratuito fino al 15 giugno; alle 11 seguirà il convegno e la presentazione del volume “150 anni di binari tra Ancona e Pescara”. Domenica 12 maggio, le celebrazioni proseguiranno con un treno storico che ripeterà il percorso inaugurale del principe Umberto I, da Ancona a Pescara, dove il convoglio sarà accolto dalla banda “Città di Pescara”. L’arrivo è previsto per le ore 12. Sono previste fermate a San Benedetto del Tronto, Giulianova, Pineto e Montesilvano, le cui amministrazioni partecipano alle celebrazioni dell’evento.
medaglia “per pubblica benemerenza” dei comuni di Pescara e Castellammare Adriatico – 1909 – per aver sventato un disastro ferroviario nella notte tra l’8 e il 9 novembre 1909
medaglia d’argento al valore civile Regno d’Italia