NOTA STORICA DI AMEDEO ESPOSITO
su elezione di Paola Inverardi a nuovo rettore dell’Università dell’Aquila 6.6.2012
Quando L’Aquila puntò sugli istituti universitari internazionali
CON IL NUOVO RETTORE PAOLA INVERARDI
ALL’AQUILA TORNA L’ERA DELL’ ”UNIVERSITA’ RIVERA”
di Amedeo Esposito
L’AQUILA – Paola Inverardi, prima donna Rettore (dopo sei predecessori) dell’Università statale dell’Aquila (in Italia la sesta), è certamente erede diretta, per essere aquilana doc e per il suo status di scienziata nota in campo nazionale e internazionale, diVincenzo Rivera restauratore, alle fine della seconda guerra mondiale, dell’antico Studio aquilano creato nel 1458 da re Ferrante I. Seguito dal real Collegio dei Borboni nel 1792 e 1796, con le cattedre universitarie di medicina e giurisprudenza, proseguito con il reale Liceo, sempre dei Borboni, per l’esercizio delle professioni di medico, farmacista,di ostetricia e di insegnamento, finché non fu abolito nel 1923 dalle legge Gentile.
Non fu facile al duca Vincenzo Rivera, scienziato e politico, ridare alla città la sua Università e tutti gli altri centri culturali oggi inseriti nei circuiti scientifici mondiali. Fu fatica immane, superata per il prestigio (noi diremmo: caparbietà di aquilano) dell’Uomo che ebbe il merito, fra i tanti, di veder fissata a Roma la sede permanente dell’allora nuova organizzazione agricola delle Nazioni Unite:la FAO, decisa, su sua esplicita richiesta quale inviato del governo italiano, da tutti i rappresentanti delle nazioni partecipanti allaConferenza di Copenaghen del 1945. A partire dal 1948, principiò con i corsi estivi universitari, per divenire, dal 1964 al 1967, rettore della libera Università degli studi dell’Aquila, statizzata nel 1982. Statizzazione che incluse anche il libero Istituto di medicina e chirurgia, fondato nel 1968, dal prof. Paride Stefanini.
Il rettorato assegnato alla professoressa Paola Inverardi, direttrice del dipartimento di scienze, ha, comunque, sei predecessori illustri ed illuminati: a Vincenzo Rivera seguì, dal 1967 al 1972, Ernesto Pontieri, insigne storico e già rettore dell’Università di Napoli; sostituito poi (1972-81) da Giuliano Sorani che collegò l’ateneo aquilano con diverse università americane. Fu poi la volta (1981-1995) di Giovanni Schippa il quale ebbe l’onere della statizzazione (tanto sospirata dagli aquilani) dell’ateneo a partire dall’anno accademico 1982-83. Insomma, creò l’attuale Università statale proiettandola verso il più alto prestigioso mondo universitario italiano. Dal 1995 al 2004, il rettore Luigi Bignardi completò le grandi strutture universitarie. Suo successore (dal 2004 e fino all’altro ieri), è stato il prof. Ferdinando Di Orio che è stato costretto, in condizioni difficilissime, a fronteggiare i gravi danni – morali, primancora che materiali – del sisma, non ancora tutti risanati.
Sicché il nuovo chiarissimo Rettore Paola Inverardi ha dinanzi a sé grandi sfide, per il momento drammatico che la città e la sua Università vivono. Non potrà sottrarsi, per questo, all’elevazione dell’Ateneo a centro di eccellenze, sul piano scientifico e culturale, perché i giovani studenti ne traggano i benefici attesi. E ciò in simbiosi con la città, così come avvenne – negli aspetti uguali ma diversi – quando fu necessario “rialzarsi” dalle ceneri della guerra, con il “magico senso civico”di allora, ch’ebbe sì tanti colori, ma tutti riuniti sotto un’unica spinta per percorrere il lungo cammino che ci ha portato all’oggi.