Giulianova. Lutto: è morto Emilio Braca, gloria del calcio giallorosso ed ex consigliere comunale del PCI

Giulianova, domenica 21 luglio 2013. E’ morto oggi (13,00) nella sua casa nel cuore del centro storico, una bandiera del calcio giallorosso, Emilio Braca, mimì per gli amici, di anni 93.

Emilio Braca, giovane militare della Regia Marina Militare
Emilio Braca, giovane militare della Regia Marina Militare

Lascia la moglie, Caterina Esposito e i figli, Flavio, Elisa, Anna e Nicoletta. I funerali si terranno domani, lunedì 21 luglio 2013 alle ore 16,30, presso il Duomo di San Flaviano, partendo dall’abitazione. Per espressa volontà della famiglia si prega di non inviare fiori ma di devolvere eventuali offerte all’ANFFAS onlus di Giulianova. L’Associazione Demos di Giulianova, vista la perdita di un nobile rappresentante dell’antifascismo e della democrazia giuliese e padre adorato di Anna Braca, presidente del Quartiere Centro Storico, ha deciso di rinviare la seduta in segno di lutto e di vicinanza alla figlia Anna, e all’intera famiglia. La redazione tutta, si stringe al dolore della famiglia Braca-Esposito, per la perdita di una vecchia gloria giallorossa e di uomo dalle grandi qualità morali. Di seguito abbiamo tracciato la vita di mimì.

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Emilio Braca, il preciso Mediano, per tutti “Mimì”

Di Walter De Berardinis

Nasce il 1 luglio 1920, da Flaviano e Adelaide Bevilacqua, dietro la scuola elementare “De Amicis”, l’odierna Via Diaz. Inizia nelle giovanili della Castrum-Giulianova a 16anni, siamo nel 1936, lo osserva e guida il mister cremonese, Dario Compiani (in realtà si chiamava Luigi Antonio, ex portiere della Cremonese, del Milan (1920-30) e della Sampierdarenese (oggi Sampdoria)), anche lui giovane sarto come il ragazzino Braca. Gli allenamenti si svolgevano sul campo in terra battuta del comunale (oggi Rubens Fadini), tra il carcere mandamentale Borbonico e la palestra della G.I.L. e ci si spogliava alla meglio, cioè dentro case di privati o all’aria aperta quanto il tempo era clemente. Le maglie, cucite a mano da Concettina la “Marchiscià” (Braga), erano bianche e con i calzettoni giallorossi. Guido Orsini era il primo dirigente e alcuni giocatori, tra cui, il forte Morselli, lavoravano da Mario e Luigi Granata e alcuni suoi colleghi alloggiavano presso l’Albergo Italia, nei pressi dell’odierna Piazza Dante Alighieri. Già nel

Giulianova Calcio
Giulianova Calcio

primo anno viene selezionato e inserito  nella selezione provinciale della G.I.L. per partecipare al campionato nazionale con: Piccioni, Taffoni, Cellini, Paolini, Novelli, quest’ultimi di Giulianova; Cocciolito e Lanciaprima, del Teramo e Lucidi e De Simone dalla vicina Roseto. Dopo aver perso a Bologna l’andata della semifinale, per 1 a 0, al ritorno, la selezione (quasi tutta giuliese) si impose a Teramo con un secco 4 a 1. La finale fu disputata a Roma contro il fortissimo Brescia, persa per 1 a 0, con l’estroso Paolini e il rosetano De Simone che bisticciarono per tutta la partita. Dal 1938 al 1940, disputò tre campionati e le vittorie venivano festeggiate nei vari locali-cantine sparse nella parta alta della città: Lorenzi ex grottino; da “Capozz”, davanti al Duomo; da “Rusinell”, sotto le Logge; da Pasquale Leone e da Ettorre “Michiorr”. Questi erano gli svaghi dei giovani calciatori giuliesi ed ogni tanto ci scappava, con le vecchie 10 lire, anche un incontro galeotto con qualche signorina nel cuore del centro storico. Ma il giovane Braca, spinto da Compiani, gli toccava girare per i locali per ritrovare Dante Paolini. L’ultima partita ufficiale da lui disputata fu contro il discreto Simaz-Popoli, poi arrivò la guerra e il povero Mimì dovette partire per Venezia, tra le file della Regia Marina Militare, ma il troppo amore per il calcio e tramite il figlio del Presidente del Venezia, continuò ad allenarsi. Inseguito, fu destinato all’imbarco

Mario e Emilio Braca, fonte giulianovaweb.it
Mario e Emilio Braca, fonte giulianovaweb.it

sull’Incrociatore Garibaldi e partecipò con la Squadra Navale ai Ludi Navali Italiani. Durante il trasferimento in treno per Taranto, disertò per tre giorni, per rivedere il nonno, Ferdinando e gli amici di sempre, Lenin Tancredi e Enato Rossi. Durante il campionato nazionale della Squadra Navale giocò fino alla finale di Genova, tra gli Incrociatori Montecuccoli e il Garibaldi, con grande sorpresa in campo ritrovò il fratello maggiore, Mario, anche lui giovane promessa del calcio giuliese. Per la cronaca la finale nazionale (ottobre 1942) fu vinta dal Garibaldi per 4 a 0, con un finale tutto familiare, tra i due fratelli giuliesi che litigarono fin dentro gli spogliatoi. Da ricordare che Mimì, durante l’imbarco, partecipò alla battaglia di Punta Stilo (Mar Ionio contro gli Inglesi); contro l’operazione inglese Hats; nella battaglia di Capo Matapan (acque del Peloponneso) e si salvò dall’attacco del sommergibile HMS Upholder (P37), che lì colpì pesantemente. La sua avventura militare finì l’8 settembre, quando, dopo la resa, raggiunse la base navale a Malta. Al ritorno a Giulianova tornò a giocare con la Stella Rossa Giulianova e dopo tre campionati, approdò al Nereto, per poi terminare al Mosciano nei primi anni 50. Antifascista e iscritto del PCI, fu consigliere comunale per due legislature consecutive: 1968 con Sindaco Romolo Trifoni e nel 1976 con Sindaco Antonio Franchi. Domenica 2 giugno, al termine del primo memorial dedicato al compagno di squadra, Emilio Della Penna, fu premiato con una targa e una maglia per essere il più anziano giocatore del Giulianova ancora in vita. Nonostante la settimana prima era caduto dalla sedia, con una carrozzina si presentò al campo “Rubens Fadini” orgoglioso di essere presente.

Giulianova, domenica 21 luglio 2013.