Giulianova. Pubblichiamo la lettera-denuncia di una famiglia di Giulianova costretta a convivere con un muro pericolante e il totale abbandono della struttura confinante. Dal 2010, la famiglia Ferrari, cerca in ogni modo e con leggi alla mano di far ristabilire dalla proprietà e oggi anche il Comune di Giulianova, la messa in sicurezza del muro di cinta e la pulizia e bonifica dell’intera area, ma purtroppo nulla è cambiato. Di seguito la lettera al Comune di Giulianova e le foto dell’area. https://www.facebook.com/walter.de.berardinis/media_set?set=a.10201124976681021.1073741866.1667432035&type=3
Preg.mo
Ing. F.C.
Istruttore Tecnico e responsabile del procedimento in oggetto
C/o Comune di Giulianova
Oggetto: Ordinanza del Sindaco di Giulianova n° 20 del 14/01/2013 – pratica di vigilanza n° 342 – a seguito di denuncia-querela sporta dal sig. MARONE FERRARI
La presente in nome e per conto del QUERELANTE.
A seguito di Sua relazione prot. 1.660 dell’ 11/01/13 il Sindaco di Giulianova emanava Ordinanza n° 20 con la quale appunto ordinava a P.R., nato a xxxxxx il xx/xx/xx “la messa in sicurezza mediante l’eliminazione dello stato di pericolo anche con la demolizione di parti dell’edificio pericolante e l’immediata pulizia dell’area”,relativamente all’immobile sito in Giulianova tra Via Pasubio e via Turati. Visto e considerato che è ancora pendente il procedimento penale di cui al n° 9147/12 R.G.N.R. presso la Procura di Teramo, e che ad oggi, lo stato dei luoghi non è stato ancora sanato nonostante l’Ordinanza del Sindaco del 14/01/2013 e che anzi, la situazione di degrado e di pericolo si è accentuata, con la presente istanza si chiede pertanto che il Comune di Giulianova provveda con celerità ad adottare tutti gli atti per l’esecuzione d’Ufficio della predetta Ordinanza come dalla medesima previsto.
Cordialità. Avv. Pietro Ferrari
Di seguito copia della denuncia del mese di ottobre 2012:
Il sottoscritto Avv. Pietro Ferrari, con studio in Teramo in Via Molinari 2/b, come da nomina in calce del sig. Marone Ferrari nato a xxxxxxxxxx il xx/xx/xx e res. in xxxxxxxxx Via xxxxxx, x
ESPONE
alla S.V. Ill.ma quanto segue:
Il sig. Marone Ferrari è proprietario dell’immobile sito in Giulianova alla Via Pasubio n° 5, confinante con un muro alto 4-5 metri separato da un viottolo con servitù pubblica di passaggio tra Via Sabotino e la Statale 16 (doc.ti 6-7). Già nell’anno 2010 il Comune di Giulianova veniva sollecitato informalmente ad intervenire per mettere in sicurezza il predetto muro, sul quale insiste un albero che sta spaccando i mattoni (doc.ti 3-4) proprio a ridosso dell’ingresso dell’abitazione del sig. Marone Ferrari (doc. 5). I ripetuti solleciti non hanno destato alcuna iniziativa e/o misura volta in modo idoneo ad impedire un crollo sempre più imminente che rovinerebbe sul viottolo e sul cancello di casa con conseguenze certamente letali, nel malaugurato caso di un transito pedonale in quel momento. In data 25/06/12 (doc. 2) veniva richiesto intervento dei Vigili del Fuoco che, accorsi sul luogo, transennavano il viottolo con la collaborazione della Polizia Municipale di Giulianova, da tempo al corrente della situazione, rilevando sul muro “uno spanciamento con relative crepe” ed intimando al sig. Marone Ferrari e ai suoi famigliari di non posteggiare l’auto a ridosso del muro e di accedere da altro luogo, nella propria abitazione. In realtà l’unico accesso alla proprietà è proprio sottostante allo spanciamento del muro! (doc.ti 3-4-5-6). In data 19/07/12 (doc. 13) era il giornale “La Città Quotidiano” ad interessarsi della questione, anche al fine di indurre pubblicamente le autorità competenti a provvedere in modo opportuno, senza che la situazione fosse affrontata da chicchessia. Oltre al pericolo derivante da un muro che sta implodendo, sono stati segnalati altri ed ulteriori aspetti critici relativi allo stabile (doc. 7) come lo stato di assoluto abbandono ormai ultradecennale (se non ventennale!) con presenza di ratti, serpenti, di discariche a cielo aperto (doc.ti 8-10), di infissi e vetri rotti e pericolanti, di coppi che cadono dal tetto (doc. 9), rendendo la zona altamente degradata sia sotto il profilo ambientale che sotto quello della sicurezza. All’interno dello stabile si intravedono lastre di eternit e una quantità enorme di oggetti buttati, grandi quantità di guano di volatili che, a decine, stazionano nelle stanze dell’immobile entrando ed uscendo dalle finestre sempre aperte. Appare del tutto evidente come la situazione di pericolo-degrado dell’intera struttura non possa che peggiorare ulteriormente col passare del tempo. Già durante la scorsa estate, sono stati notati addirittura dei clochards che dormivano nell’ingresso semi aperto (doc.ti 7-10) dello stabile e si è notato come la transenna posta ad impedire il transito pedonale, fosse abitualmente e stabilmente rimossa dalle svariate persone che da Via Sabotino passano direttamente sulla Statale 16. A questo punto ci si chiede il perché di questa inerzia della A.S.L., del Comune di Giulianova e della proprietà dello stabile. Cosa bisogna aspettare perché le autorità intervengano? Occorre forse, come talvolta accade in questo nostro Paese, che debbano accadere fatti gravissimi ed irreparabili, oppure si intende intervenire in tempo con gli opportuni provvedimenti? Dopo gli inutili appelli e solleciti fatti sino ad oggi da un paio di anni ormai e nell’imminenza della stagione invernale, che spesso porta con sé abbondanti piogge e nevicate, non sembra si possa più soprassedere sulla necessità di bonificare la zona e su quella di mettere in sicurezza un muro alto 4-5- metri (e lungo una trentina!!), che potrebbe crollare da un momento all’altro.
Per quanto sopra esposto, sporge formale
DENUNCIA – QUERELA
Per i reati meglio visti dalla S.V. ill.ma nei confronti dei soggetti responsabili, chiedendone la penale punizione e riservando di costituirsi parte civile per ottenere il risarcimento dei danni subiti,
Allega i documenti indicati in narrativa.
Il denunciante chiede di essere informato della eventuale richiesta di archiviazione ai sensi dell’art. 408 C.P.P..
Teramo, lì 09/10/2012
Avv. Pietro Ferrari