In merito alle dichiarazioni diffuse agli organi di informazione dal sindaco di Castellalto, Vincenzo Di Marco, sulla ricostruzione del Ponte di Castelnuovo, l’assessore alla viabilità, Elicio Romandini, precisa quanto segue con preghiera di pubblicazione:
“In questi due anni più volte ci siamo incontrati con i cittadini e con le amministrazioni locali e con loro abbiamo cercato di vagliare ogni ipotesi anche quella di delocalizzare l’opera; un’ ipotesi questa che sul piano ideale, per ragioni di tipo urbanistico, ci avrebbe potuto trovare tutti d’accordo. Ma stante i vincoli dei finanziamenti – non possono essere usati per nuove opere infrastrutturali, si tratta di 3 milioni e 100 mila euro a valere sui Fas per la riduzione del rischio idraulico, poi ci sono altri 2 milioni e 900 mila euro che sono arrivati sempre dalla Regione Abruzzo con la rimodulazione degli interventi sulla sicurezza stradale – avremmo dovuto ricominciare l’iter da capo. Ci sarebbero voluti altri 2 o 3 milioni di euro, un nuove ponte più a valle costerebbe circa 8 milioni di euro, che al momento nessuno è in grado di garantire, e i tempi di realizzazione si sarebbero almeno raddoppiati.
La scelta di ricostruire il ponte esistente non è il frutto di valutazioni politiche ma di attente considerazioni tecniche tutte contenute nelle relazioni allegate al progetto. Se la ricostruzione del ponte esistente creerà, inevitabilmente, dei disagi, la costruzione di un nuovo ponte in altro luogo aprirebbe un problema enorme, ad esempio, sulla viabilità di collegamento per la realizzazione della quale non esiste alcuna copertura economica. I fondi che siamo riusciti ad utilizzare non possono essere destinati a nuove opere infrastrutturali e questo taglia la testa al toro. Il progetto preliminare, così come lo abbiamo approvato, fu presentato a tutte e quattro le amministrazioni coinvolte – Cellino, Cermignano, Canzano, Castellalto – proprio alla sala polifunzionale di Castellalto, il 17 dicembre del 2009, quando si svolse un Consiglio Comunale congiunto. Di Marco è stato eletto successivamente ma questo non lo autorizza a sostenere che non sa nulla del progetto tanto più che all’epoca era assessore della Giunta Ruggieri. In realtà per arrivare a ricostruire il Ponte di Castelnuovo è stata compiuta un’operazione di ingegneria istituzionale e amministrativa, senza la quale oggi non ci sarebbe nessuna polemica semplicemente perché non ci sarebbe nessun finanziamento. Mi appello al senso di responsabilità istituzionale del Sindaco affinchè anche lui riconosca quanto sia importante per la sua comunità il risultato raggiunto e ci affianchi nel sostenerne la realizzazione”.
Sulla paventata chiusura del Ponte per oltre un anno, Romandini, precisa che il capitolato di appalto prevederà una premialità importante in termini di punteggio per l’impresa che proporrà una soluzione atta a ridurre i tempi di interruzione del traffico veicolare. “E su questo voglio tranquillizzare il Sindaco: noi bandiremo un cosiddetto appalto-integrato al quale potranno partecipare solo aziende estremamente qualificate sia sotto il profilo tecnico che sotto quello progettuale; non ho dubbi che sapranno trovare le soluzioni più innovative per ridurre i disagi”.
Teramo 18 luglio 2013