Se l’Arte non c’è si crea
A Gubbio la doppia personale di Alberto Baumann e Giovanni Cumbat
A Gubbio, presso la Galleria Espositiva di Palazzo Pretorio, alle ore 18 di sabato 27 luglio si inaugurerà la doppia personale “Se l’arte non c’è si crea” di Alberto Baumann e Giovanni Cumbat. E’ per entrambi la prima volta che espongono a Gubbio. La mostra si protrarrà fino al 7 agosto.
Solo l’arte può salvare il mondo e non soltanto per rieducare l’uomo, ma anche per la riqualificazione di alcuni materiali di scarto.
Su tela o su legno, con stracci, metalli od altri espedienti artistici, Cumbat e Baumann creano, modellano, uniscono, fondono e tanto altro nel loro estro naturale e allo stesso tempo sapiente. La materia diventa un gioco attraverso i colori e le forme che rappresentano quasi per incanto, le loro emozioni.
Il Baumann è un artista poliedrico, la cui opera pittorica si ispira al primo astrattismo, benché nelle sue composizioni siano riconoscibili, in grado o misura diversi, elementi figurativi che danno al suo discorso una personalissima piega filosofica di origine letteraria.
L’arte di Cumbat resta al di fuori da ogni omologazione: esplode in lui la convinzione di poter realizzare tutto ciò che la fantasia gli detta, con l’uso di materiali e generi di espressione anche appena inventati.
Si ringraziano Matilde Orsini e Arnaldo Pauselli dell’Associazione Culturale NautArtis di Gubbio.
Alberto Baumann e Giovanni Cumbat
“Se l’Arte non c’è si crea”
Gubbio, Galleria Espositiva di Palazzo Pretorio – Scalinata di Via Lucarelli
Dal 26 Luglio al 7 Agosto
Inaugurazione 27 Luglio ore 18.00
Per ulteriori informazioni
ARTMANN – arte & comunicazione di Alan D. Baumann
Cell. 3473581003 – Tel. 0645434627 – Fax 06233209783
www.artmann.it – info@artmann.it
Seguono biografie
Alberto Baumann è nato nel 1933 a Milano, ma è cresciuto in Toscana a Montecatini Terme.
E’ stato giornalista per gran parte della sua vita, ma anche scrittore e poeta. E’ stato inoltre tra i precursori delle televisioni commerciali nelle quali ha creato e diretto delle trasmissioni divenute poi dei format di successo. Ha pubblicato due libri di poesia – Il sapore delle cose (1968) e Ti presento il Signore Dio tuo (1970) – e la raccolta di racconti Se esco vivo da qui (1969). Dai primi anni ottanta, esprime il suo estro attraverso la pittura e la scultura. Vive e lavora a Roma. Artista poliedrico, la cui opera pittorica si ispira al primo astrattismo, benché nelle sue composizioni siano riconoscibili, in grado o misura diversi, elementi figurativi che danno al suo discorso una personalissima piega filosofica di origine letteraria. Tali elementi si ritrovano nelle sue sculture, per lo più in ferro, spesso ricavate da rifiuti industriali. L’arte di Alberto Baumann ha trovato immediatamente riscontro positivo negli Stati Uniti d’America. Sono numerosi i suoi collezionisti in California, Florida ed a New York. |
“Una notte un attore” 1987 – tecnica mista su tela – cm. 100×120 |
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Giovanni Cumbat nasce a Roma nel 1952 da genitori Triestini. Il padre pilota dell’Aeronautica militare Italiana è medaglia d’argento al valore dell’ultima guerra, la madre laureata in lingue. Sin dalla tenerissima età dimostra attitudini di grande manualità e creatività. A sei anni segue il padre inviato a ricoprire l’incarico di addetto aereo nautico presso l’ambasciata a Mosca. E in quegli anni Stati Uniti e Russia si fronteggiano in uno scontro definito “Guerra fredda”, col timore di giungere allo scoppio di una terza guerra mondiale. Durante questo periodo, il clima politico, il grande freddo, le atmosfere, influenzano profondamente la formazione ed il carattere. I soventi viaggi in giro per il mondo a seguito della madre, pur giovanissimo, gli aprono il cuore e la mente. Popoli, architetture, colori, immagini in genere così differenti tra loro da infonderli un grande desiderio di conoscenza e fornendoli un enorme patrimonio culturale. A diciotto anni realizza la prima scultura con fusione a cera persa in bronzo. |
“Voli” – 2009 – Tecnica mista – cm. 80×60 |
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Nel 1970 incontra il grande artista Henry Moore in uno scambio breve ma intenso. Nel commiato una frase dell’artista rimase nella testa di Giovanni: In ciò che fai vedo la tua impronta digitale, prosegui con amore ed entusiasmo …
Autodidatta, al di fuori da ogni omologazione, esplode in lui la convinzione di poter realizzare tutto ciò che la fantasia gli detta. Usare materiali e generi di espressione, inventarne di nuovi.
Irrefrenabili le idee e le opere si materializzano una ad una.