Abruzzo

Fiumi Aventino e Verde, arrivano due nuove captazioni. Il WWF: fiumi allo stremo, indispensabile lasciare acqua negli alvei.

Fiumi Aventino e Verde, arrivano due nuove captazioni.

Il WWF: fiumi allo stremo, indispensabile lasciare acqua negli alvei.

I fiumi Aventino e Verde in provincia di Chieti sono nuovamente al centro delle mire di chi vuole captarne le acque a fini idroelettrici.

Sul sito della Regione Abruzzo sono stati pubblicati due avvisi relativi alle proposte di captazione per importanti quantità di acqua, fino a 2.550 litri/secondo per l’Aventino a Lettopalena (con media di 1.016 litri/secondo) e fino a 3.000 litri/secondo (e media di 1.500 litri/secondo) sul Verde a Casoli. Il Fiume Verde, a causa della pressione antropica che ne ha già sconvolto portata e qualità delle acque, non rispetta gli obiettivi di qualità fissati dalla Direttiva 60/2000 “Acque” dell’Unione Europea, in quanto il tratto di fiume coinvolto è classificato dall’Arta nella categoria Sufficiente. Si ricorda che tutti i fiumi europei entro il 2008 avrebbero dovuto raggiungere lo stato sufficiente mentre entro il 2015 lo stato “buono”. Il fiume Aventino è uno dei pochissimi corsi d’acqua dell’intera regione ad essere nello stato di qualità “buono” e dovrebbe essere oggetto di una scrupolosa azione di conservazione di questa qualità ambientale, testimoniata anche dalla presenza della Lontra e dalle numerose attività imprenditoriali collegate al turismo all’aria aperta che vi si svolgono. Purtroppo su questo fiume insistono numerose altre richieste di captazione. I due interventi hanno già ricevuto inopinatamente il parere positivo dell’Autorità di Bacino che sembra ignorare completamente gli obblighi relativi alla qualità delle acque derivanti dalle normative comunitarie.

Dichiara Luciano Di Tizio, presidente del WWF Abruzzo: “Iniziamo a pensare che per la Regione i fiumi sono elementi ambientali fastidiosi, da eliminare, lasciando quasi deserti gli alvei, visto che sull’Aventino con questo prelievo rimarrebbe circa 1/5 dell’acqua. L’ARTA, già nel 2010, individuava ufficialmente nelle captazioni una delle cause principali dello stato disastroso dei nostri fiumi. È di questi giorni la notizia che il Consiglio regionale ha istituito una commissione d’inchiesta sullo stato della gestione dell’acqua in Abruzzo: il lavoro di controllo potrebbe cominciare proprio all’interno degli uffici della Regione! Considerato il modo di procedere delle strutture regionali è infatti indifferibile un profondo cambiamento nelle modalità di esame dei progetti, anche perché si rischia l’apertura della procedura d’infrazione comunitaria per l’evidente incongruenza con le politiche europee in materia di acque. L’Abruzzo produce quasi il 50% dell’energia elettrica da fonti rinnovabili e ha già una quantità di impianti per la produzione energetica enormemente maggiore rispetto alle sue esigenze. Bisogna puntare sul risparmio energetico e sull’efficienza e non su nuove produzioni, almeno sui fiumi, sfruttando invece l’enorme distesa di capannoni industriali, abbandonati e non, per installare pannelli fotovoltaici per coprire il resto del fabbisogno”. Invitiamo tutti i soggetti interessati a presentare osservazioni e partecipare al procedimento amministrativo.


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