Algeri, 23 agosto 2013
Lettera aperta a:
Emma Bonino, Ministro per gli Affari Esteri
Maria Chiara Carrozza, Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca
Cécile Kyenge, Ministro per l’Integrazione
Gianni Chiodi, Presidente della Regione Abruzzo
Paolo Gatti, Assessore all’Istruzione della Regione Abruzzo
e
p.c. Rita Anna Sebastiani, Direttrice Provveditorato Provinciale di Pescara (Usp)
Nicola De Grandis, Dirigente Scolastico dell’Istituto Omnicomprensivo di Alanno
OGGETTO: a rischio il “Progetto Mediterraneo”
E’ con immenso rammarico che mi trovo costretto a portare a Vostra conoscenza che, secondo le informazioni del Dirigente Scolastico, Prof. Nicola De Grandis, il “Progetto Mediterraneo”, tra i più interessanti, proficui e concreti che intercorrono tra il nostro Paese e l’Algeria, rischia di veder vanificati tutti i suoi obiettivi.
Dal 2001-2002, anno d’inizio del “Progetto Mediterraneo”, dal Convitto di Villareia di Cepagatti (Pescara) sono stati accolti in progressione, oltre trecento studenti del Maghreb, in particolare dell’Algeria, studenti che hanno avuto la preziosa opportunità di formarsi presso l’Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente di Cepagatti, una sezione distaccata dell’Istituto Tecnico Agrario Statale “Pietro Cuppari” di Alanno, in provincia di Pescara. Nell’Istituto, infatti, si sono avviati agli studi agrari questi studenti che nel corso degli anni hanno seguito un piano di studi adeguato alle esigenze di sviluppo sostenibile dei Paesi di provenienza nel delicato settore dell’agricoltura e non solo. Si registrano non pochi successi universitari con il conseguimento di diplomi di laurea anche in indirizzi diversificati (ingegneria, architettura, economia, lettere). Ed ancora, negli ultimi anni, il “Progetto Mediterraneo” ha esteso la proposta formativa ad un altro indirizzo di studi, anche questo di rilevanza strategica: l’eno-gastronomia e l’ospitalità alberghiera (Roccaraso).
Tra gli obiettivi prioritari del “Progetto Mediterraneo”, nato grazie alla collaborazione tra il Comitato Interpaese Maghreb-Italia del Rotary International, i Club Rotariani dei Paesi di provenienza, con la preziosa collaborazione del Rotary Club di Avezzano, da sottolineare quello di fornire ai giovani competenze e conoscenze atte a consentire loro un rientro nei paesi d’origine per avviare attività altamente specialistiche nei settori sensibili quali appunto la valorizzazione dell’agricoltura e la lavorazione dei derivati; contenere l’immigrazione clandestina attraverso lo sviluppo economico e sociale dei Paesi d’origine e fornire la coscienza sociale per un vissuto armonico e di pace attraverso lo studio e il confronto positivo con la cultura altra.
Oggi, alla vigilia della ripresa degli studi che vedono impegnati oltre 30 studenti algerini, arriva la notizia che per il prossimo anno scolastico “l’USP, Provveditorato provinciale di Pescara, ha formalmente negato la riapertura del Convitto di Villareia Cepagatti” che nel corso degli anni ha accolto gli studenti algerini. Se tale notizia venisse confermata, gli studenti non potrebbero tornare in Italia e terminare il ciclo di studi intrapreso in quanto provenienti da famiglie non in grado di sostenere i costi di un soggiorno autonomo. Tale decisione penalizzerebbe doppiamente questi ragazzi in quanto la loro formazione non viene riconosciuta in Algeria ove peraltro non è concesso loro il reinserimento in percorsi alternativi.
Mi appello alla Vostra sensibilità verso l’importanza strategica dei rapporti internazionali, in particolare, per quanto riguarda l’Algeria che attraversa un momento delicato del suo processo di democratizzazione e sviluppo, mentre vede tante imprese italiane sul territorio che concorrono alla crescita del Paese rappresentando peraltro un’importante area di sbocco commerciale e con un sicuro ritorno economico per l’Italia.
Bruciare la significativa esperienza di Cepagatti per i giovani algerini, sarebbe un atto di cecità politica oltre che umana, intollerabile per un Paese che conta milioni di connazionali all’estero e che conta nel suo Governo un Ministro all’integrazione.
Chiedo quindi un Vostro tempestivo intervento per evitare che il futuro di 30 giovani, oggi all’insegna di valide prospettive, venga segnato irreparabilmente e che sia loro concesso di portare a termine il ciclo formativo.
Ritengo altresì inutile, infine, soffermarmi sulle ripercussioni che tale decisione potrebbe avere sui rapporti tra l’Italia e l’Algeria cui proprio il “Progetto Mediterrane”o ha di certo contribuito ad apportare nuova linfa e vitalità.
Pur consapevole delle difficoltà contingenti che non risparmiano nessun settore, sono convinto che sia doveroso oltreché importante, cercare una soluzione per evitare la chiusura del Convitto e per non annullare, in un attimo, quanto di significativo è stato fino ad oggi creato grazie al “Progetto Mediterraneo” di cui mi onoro di essere l’ideatore e di aver contribuito a far crescere con la volontaristica abnegazione di associazioni, sia italiane sia algerine, in stretta collaborazione con dirigenza e corpo docente dell’Istituto.
Sono ad esprimere forte riconoscenza, certo del massimo impegno di tutti a meglio analizzare questa importante realtà per la quale centinaia di articoli sono stati scritti sia a livello regionale, nazionale che internazionale: pure l’Università de L’Aquila (Facoltà di Scienze della Formazione) ha dedicato un anno di ricerche sul “Progetto Mediterraneo” validandone l’interesse sociale, pedagogico, didattico e culturale.
I giovani studenti sono in attesa di poter confermare il volo aereo per Roma.
Con i miei migliori saluti.
Franco Santellocco Gargano
Presidente CIP – Comitato Interpaese Maghreb-Italia del Rotary International (Distretto 9010)
Consigliere CGIE – Presidente Commissione “Formazione, Impresa, Lavoro e Cooperazione”
Vice Presidente CRAM- Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo