Il fiume Tordino ha “riportato alla luce” una vera e propria discarica di rifiuti solidi urbani, trascinando a valle una consistente quantità di tali rifiuti in avanzato stato di decomposizione. La discarica è “riemersa” in località Coste Lanciano e Piane Tordino di Cologna Spiaggia, nei pressi del laghetto di pesca sportiva, e tenuta “nascosta” sotto un campo coltivato a a ridosso della sponda rosetana del fiume.
La discarica era stata già oggetto di denuncia da parte di Cittadini e dal Comitato Città per Vivere, a seguito di un fenomeno alluvionale verificatosi circa 10 anni fa nella stessa zona la quale, però, era stata oggetto di un identico fenomeno erosivo nel mese di giugno 2009 e, proprio in seguito a quella “constatazione”, l’Amministrazione Comunale di Roseto aveva realizzato il sistema di sicurezza che, alla luce dei fatti, è risultato in più occasioni, completamente inadeguato.
Questa volta, di fronte alla evidenza della situazione, è stata la stessa Provincia di Teramo a fare sapere che le acque in piena avevano eroso un tratto della sponda destra del fiume Tordino, in zona contrada Filetto, tra Giulianova e Roseto, distruggendo il sistema di sicurezza che separava il corso d’acqua dalla vecchia discarica di Coste Lanciano di Roseto con un fronte di erosione della discarica pari a circa 300-400 metri.
Il fatto è di estrema gravità rispetto ai rischi per la salute pubblica e l’inquinamento delle acque del fiume, delle falde e del mare, per questo il Comitato Città per Vivere denuncia, ancora una volta, la situazione “disastrosa e ad alto rischio” della cosiddette vecchie discariche “chiuse” ma non messe in sicurezza, a cominciare da quella della Contrada Frischia realizzata a monte del Torrente Borsacchio e in alcuni “calanchi fornaciari” oggi inseriti all’interno della Riserva Naturale.
Altre discariche “abusive” sono state “segnalate” ripetutamente alle Autorità competenti presso la foce, lungo gli argini del Fiume Vomano, a ridosso dei capannoni industriali (con vecchie coperture e spezzoni in eternit-amianto), dei camping e tra le arcate dei due ponti della Ferrovia e della Statale 16; presso i calanchi di Centovie e la località Belsito di Montepagano; presso le aree dismesse ed a monte delle ex Fornaci Catarra e Diodoro (con fortissima presenza di manufatti e coperture contenenti amianto); nelle aree limitrofe alla Frazione di Santa Petronilla e prospicienti i vecchi capannoni della Industria Manufatture ex AB-AB e di fronte alla Scuola Elementare.
Nella circostanza del verificarsi di un nuovo allarme inquinamento alla foce del Torrente Borsacchio, tra l’altro escluso dal perimetro della Riserva Naturale che ne porta il nome, è importante ricordare agli attuali Amministratori Comunali di centrodestra che per la chiusura, manutenzione, messa in sicurezza della discarica di Contrada Frischia a monte del Torrente Borsacchio e per la raccolta del percolato, il Comune ha speso, sino ad oggi, una vera e propria “barca di soldi”.
Pio Rapagnà – ex Parlamentare
responsabile del Comitato Città per Vivere
Roseto degli Abruzzi, 14 agosto 2013