Abruzzo. In Abruzzo, attualmente, le abitazioni occupate sono 451.949 e quelle non occupate o con altro uso 188.260, mentre sono circa 147.000 le famiglie che non sono proprietarie di alcuna abitazione e 120.000 di queste vivono in case in affitto.
Mia Casa d’Abruzzo
Coordinamento Regionale
In Abruzzo, attualmente, le abitazioni occupate sono 451.949 e quelle non occupate o con altro uso 188.260, mentre sono circa 147.000 le famiglie che non sono proprietarie di alcuna abitazione e 120.000 di queste vivono in case in affitto.
Il patrimonio abitativo pubblico della Regione Abruzzo è ancora di proporzioni “modeste” e gravemente incapace a dare una risposta sociale e dignitosa sia alle 20.000 famiglie che sono assegnatarie di un alloggio popolare, sia alle 4.259 che “provvisoriamente” sono ricoverate nelle Case parcheggio dei Comuni e, principalmente ai tanissimi Cittadini e nuclei familiari che da anni aspettano l’assegnazione di un alloggio adeguato e sicuro di Edilizia Residenziale Pubblica.
E’ compito “prioritario” del Governo nazionale, della Regione Abruzzo, dei Comuni e dei loro Enti strumentali, intervenire con somma urgenza attraverso un“piano strategico” di Edilizia Residenziale Pubblica per dare una sistemazione abitativa stabile, dignitosa e sicura ad ogni famiglia e ad ogni persona, per impedire che la situazione si aggravi e degeneri, dopo anni ed anni che la qualità della vita e dell’abitare è rimasta al di sotto dei livelli minimi di sostenibilità e di coesione sociale.
Il Mia Casa d’Abruzzo chiede alla Regione Abruzzo di “affrontare” di petto il problema abitativo attraverso il rilancio, la riqualificazione, la ricostruzione e la messa in sicurezza antisismica della Edilizia Residenziale Pubblica, il ripristino del “riscatto graduale” degli alloggi realizzati con il contributo GESCAL, anche ai fini della “riforma” e del ritorno alla “gestione sociale, collegiale e partecipata” delle attuali 5 ATER di L’Aquila, Pescara, Chieti, Teramo e Lanciano.
Nonostante una “marea” di fondi europei e nazionali che sono “piovuti” sulla nostra Regione, sono ancora 147.000 le famiglie che non sono proprietarie di alcuna abitazione e pagano ai proprietari un canone di affitto “non equo” e spesso di molto superiore alle capacità economiche delle famiglie, mentre, come un vero e proprio “scandalo sociale”, gli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica delle ATER e dei Comuni sono “appena” 20.000.
Gli Inquilini delle case popolari d’Abruzzo, a tutela del loro diritto ad una abitazione stabile e sicura, chiedono perciò al Consiglio Regionale l’approvazione di un provvedimento di legge che ripristini il “riscatto graduale e sociale” degli alloggi ex-GESCAL attualmente gestiti dalle ATER, bloccando la attuale “vendita” degli stessi alloggi ai prezzi “maggiorati” del mercato immobiliare privato.
La “vendita speculativa” sta sconvolgendo la vita di tanti inquilini e assegnatari, i quali purtroppo, non avendo avuto in passato i mezzi economici per acquistare la casa nella quale attualmente vivono, e non avendoli a maggior ragione oggi in tempo di grave crisi e difficoltà, rischiano di perdere un diritto acquisito, sancito dalla Costituzione e dalle Leggi istitutive della INA-Casa e della GESCAL (Gestione Case per i Lavoratori).
E’ ormai davanti agli occhi di tutti che la responsabilità della cattiva gestione della Edilizia Residenziale Pubblica e gli altissimi affitti che le famiglie abruzzesi sono costrette a versare al mercato immobiliare privato, ricade completamente su quegli quegli amministratori che, invece di “tagliare” le spese e gli sprechi, si affrettano ogni volta a scaricare sugli Inquilini i costi ed i debiti delle ATER e dei Comuni “non virtuosi”.
Pio Rapagnà – ex Parlamentare
Pescara, 27.9.2013