Donne, Ugl: “Tragedia di Cavallermaggiore ricorda importanza di combattere abusi su lavoro e di genere”
“La tragedia di Cavallermaggiore, in cui 131 anni fa persero la vita 12 ragazze nella ‘Filanda’ Giorelli di Alba, oggi assume una connotazione ancor più particolare in quanto simbolo non solo dello sfruttamento del lavoro, maggiormente drammatico in quanto riguarda per la maggiore delle minori, ma anche dello sfruttamento di donne che, sottopagate ed abusate, hanno perso la vita per la necessità di sollevarsi da condizioni di assoluta povertà”.
Lo dichiarano in una nota congiunta il segretario confederale dell’Ugl, Geremia Mancini, e la responsabile del Dipartimento della Famiglia, Politiche dei diritti e delle Pari opportunità dell’Ugl, Loretta Civili, che ricordano il 131esimo anniversario della tragedia di Cavallermaggiore, spiegando che “le 12 ragazze che persero la vita nella notte tra il 18 e il 19 settembre del 1882 sono una testimonianza che deve restare sempre viva nelle menti di tutti e che serve a far comprendere quanto siano importanti le conquiste sindacali sui luoghi di lavoro e quanto sia importante rafforzare la cultura del rispetto e del rifiuto di ogni forma di abuso o discriminazione di genere”.
“E’ per questo che l’Ugl l’anno scorso, in un gremito Teatro San Giorgio, volle riportare alla dovuta attenzione un dramma, negli anni colpevolmente dimenticato ma destinato a divenire simbolo per il riscatto del mondo del lavoro, soprattutto femminile, con un convegno che vide anche un commosso intervento telefonico dell’astrofisica Margherita Hack”.
“Un incontro – concludono i sindacalisti – che per la prima volta, grazie all’Ugl, ha ricordato Margherita Gonella, di 18 anni, Marta Gonella, di 24 anni, Antonina Gonella di 20 anni, Aria Grosso di 9 anni, Teresa Grosso di 12 anni, Antonia Grosso di 15 anni, Catterina Giobergia 17 anni, Catterina Rosa di 18 anni, Emilia Dellorto di 14 anni, Francesca Pia di 15 anni, Laura Pia di 19 anni, Maria Abbà di 15 anni”.
Roma, 19 settembre 2013