Editoria. ERAVAMO FELICI E NON LO SAPEVAMO UN LIBRO INSOLITO, CHE VI FARA RIFLETTERE, E CHE TUTTI, INDIPENDENTEMENTE DALLE PROPRIE CONVINZIONI PERSONALI, DOVREBBERO LEGGERE

ERAVAMO FELICI E NON LO SAPEVAMO

UN LIBRO INSOLITO, CHE VI FARA RIFLETTERE, E CHE TUTTI, INDIPENDENTEMENTE DALLE PROPRIE CONVINZIONI PERSONALI, DOVREBBERO LEGGERE

SE AVETE VOGLIA DI SORRIDERE VERAMENTE, DI RILASSARVI,  DI RIFLETTERE, DI RICREDERVI, DI STUPIRVI, E DI INCAVOLARVI NON POCO, ALLORA è IL LIBRO CHE FA PER VOI

Nella prima parte, leggerete divertenti e incredibili storie, che vi faranno conoscere la vita vissuta dai vostri stupendi e gagliardi padri e nonni. Regalatelo Loro. Si ritroveranno a rivivere i tempi della loro serena gioventù, in cui la dignità, la laboriosità e l’onestà ,erano concetti sui quali era fondata la Società di allora. E’ anche un sincero e dovuto omaggio alla donna, che considero il vero sesso forte e il motore di ricambio per risanare questa malsana società. In diversi capitoli ne esalto l’indomito carattere e le loro istintive doti, quali indiscusse e vere protagoniste nella difficile gestione della vita famigliare, e non solo. Dall’Editore, ho preteso che la parola Mamma fosse scritta con la lettera maiuscola. E’ un libro unico, che non ha paragone con altri.

Nella seconda parte, intitolata PAROLE, PAROLE PAROLE, SOLTANTO PAROLE, descrivo con terminologie e toni sbrigativi, e senza badare a scusanti, lo sfacciato comportamento dei politici e della chiesa stessa, e non solo, ritenendoli i principali responsabili del costante decadimento morale e spirituale che emerge in ogni settore della vita pubblica. Leggendolo, ognuno di voi si ritroverà ad essere involontario protagonista di uno dei tanti episodi descritti, nei quali vengono analizzati i vari comportamenti dell’essere umano, sia nel bene che nel male.

Qualora la chiesa, i politici, i sindacati, le multinazionali, le televisioni, e non solo, avessero il potere costituzionale di decidere o meno sulla sua diffusione, state pur certi che lo manderebbero al rogo, con il suo Autore

QUANDO AVETE UN’ATTIMO DI TEMPO, POTRESTE AIUTARMI INVIANDO IL MESSAGGIO A QUALCHE VOSTRA AMICA E AMICO ?

Grazie e cordialità da un ex giovane del 1936

Per la lettura dei Capitoli e della Prezazione

http://eravamo-felici-e-non-lo-sapevamo.webnode.it/,

Per il Vostro acquisto on line:

Eravamo felici e non lo sapevamo – Pietro Pinoia, Gruppo Albatros … ( Il libro è anche prenotabile presso le librerie FELTRINELLI )

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PREFAZIONE DEL LIBRO 

Non era mia intenzione scrivere un libro, ma lasciare alle mie adorabili nipoti alcuni ricordi legati alla mia infanzia. Quando avevo tempo disponibile, mi accorgevo, che, andando a ritroso nel tempo, nella mia mente ne riaffioravano in continuazione, per cui decisi di scrivere quelli che ritenevo più interessanti.

I racconti che riguardano la prima parte del libro sono circa duecento, e per lo più descrittivi del periodo che va dal 1940 al 1960. Noterete, che il loro susseguirsi non ha proprio una sua logica consecuzione ma scritti nel momento in cui i lontani ricordi venivano a galla. I personaggi descritti non sono frutti della mia fantasia, ma tutti AUTENTICAMENTE ESISTITI, anche se le loro storie, oggidì, potrebbero sembrarvi inverosimili. Per quanto riguarda la quotidianità di quei tempi, non ho fatto altro che riportare con assoluta fedeltà i vari eventi, nella speranza di riuscire a coinvolgere emotivamente chi avrà voglia, e, lasciatemelo dire, la fortuna di poterli leggere. Essendo la prima parte del libro un misto di racconti in parte divertenti, insoliti, e anche terapeuti, ho la convinzione che, capitolo dopo capitolo, molti di voi possano trovare le giuste risposte alle tante incertezze che state vivendo, e ricredersi su alcune scelte. Potrà esservi d’aiuto per analizzare con più serenità le costanti problematiche giornaliere che dovete affrontare, facendovi ricredere su alcuni stressanti comportamenti, che questa malsana società vi impone di vivere. Ne sono talmente convinto, che vorrei avere il magico potere di riuscire a condurvi ai tempi della mia giovinezza, per farvi capire quanto sia stato fortunato ad averli vissuti. Sono scritti rilassanti,  che trasferiranno la lettrice e il lettore nel periodo giovanile della mia vita, in cui non esisteva lo stress, perchè gli abitanti stessi erano gli psicologi delle loro quotidiane difficoltà. Erano tempi in cui la parola data era un contratto preliminare, e la stretta di mano un contratto notarile. Vi accorgerete che ESSERE FELICI PUO ESSERE LA COSA PU SEMPLICE DI QUESTO MONDO. Sarà sufficiente risvegliare i naturali istinti che Madre Natura ha messo a disposizione in ognuno di noi fin dalla nascita, ritrovandovi a percorrere un sentiero che vi porterà verso la vostra e l’altrui felicità. In diversi capitoli parlo della donna, attribuendogli il giusto valore, che da sempre gli viene negato da questa maschilista società. La considero il vero e moderno motore di scorta, per sostituire quello spompato che questa malsana e incapace dirigenza politica non vuole disfarsene, per fini personali ben noti a tutti. E’ un libro piacevole, che non vi deluderà per niente. E’ un libro che andrebbe letto in un vecchio paese, o quantomeno in una campagna, dove sono presenti le primitive e affascinanti condizioni ambientali.

Per quanto riguarda la seconda parte, intitolata “Parole, parole, soltanto parole”, descrivo mie personali valutazioni, basandomi naturalmente su fatti reali, sul modo di gestire la chiesa, la politica e non solo, nel più Bel Paese del mondo: la nostra meravigliosa Italia. Lo spiffero in modo schietto, senza badare a scusanti, e tanto meno facendo distinzioni tra coloro che hanno il potere di manovrare i fili dell’economia italiana, che quelli spirituali. Valutazioni che, per questioni di diverse credenze, molti di voi non condivideranno per niente. Avendo il più totale rispetto verso chi la pensa diversamente da me, ma solo qualora sia in buonafede, ritengo che tale comportamento mi sia riservato, pur accettando critiche sul libro che su singoli episodi.

Un particolare ringraziamento va a mia moglie, figlia pure lei della campagna, la quale, con i suoi ricordi e preziosi suggerimenti, mi ha aiutato a portarlo a termine.

Buona e serena lettura.

Capitoli – PRIMA PARTE

VITA PAESANA

1. Il paese

2. I coinquilini abusivi

3. I quotidiani disagi

4. Gli inumani grugniti

5. I morsi dei gelidi inverni

6. Le stabili quattro stagioni

7. La rigogliosa vegetazione

8. La manutenzione delle strade

9. L’illuminazione del paese

10. La fioca illuminazione nelle case

11. Il manutentore della luce in paese

12. Il burbero accalappiacani

13. L’antipatica guardia comunale

14. I picchiatori a comando

15. Le sgangherate biciclette e le chiese da onorare

16. Abitanti caparbi ed orgogliosi

17. I lavori per guadagnarsi la pagnotta

18. Cosa vestivano i nostri nonni e i nostri padri

19. Cosa calzavano tutti

20. Le sacre mani

21. I dolorosissimi geloni ai piedi ed alle mani

22. Non si buttava via niente

23. Il vezzo dei lavoratori della campagna

24. La gioiosa pigiatura

25. La barba e la pulizia personale

26. Il turbolento inquinamento acustico

27. Bocche nel più totale disordine e la dentiera persa

28. Il naso e il suo primitivo svuotamento

29. Il naso e lo svuotamento da brilli

30. Il bagno fatto in casa

31. Le condizioni dei piedi in estate

32. I puzzolenti piedi invernali

33. La messa e l’antipatico sacrestano

34. Le fatiscenti case di campagna

35. I servizi igienici o meglio i cessi

36. L’orticello e il pollame

37. Le strategie per combattere gli indefessi scarafaggi e company

38. L’ acqua corrente in casa

39. L’ombroso macellaio e le maligne casalinghe

40. Il rapporto tra i salariati agricoli e i bottegai

41. Le infuocate emorroidi

42. I profumati intingoli con carne di gatto e riccio

43. I moderni gatti

44. I lavaggi nella bonifica con in bella vista i “bargnif”

45. Le operose e sfacciate formiche

46. Il più bel sogno, possedere una bicicletta nuova

47. Il malinconico silenzio e i canti delle zappatrici

48. Solidarietà- Rispetto- Amicizia

49. I vari lavori da svolgere in agricoltura

50. La semina e la raccolta del frumento

51. La semina e la raccolta del granoturco

52. Il fumoso tutolo

53. La semina e la raccolta delle barbabietole

54. La macinazione del frumento in tempo di guerra

55. Cesar, l’ultimo traghettatore

56. L’avventuroso traghettamento

57. Il macina caffè e il forno a legna

58. La raccolta del tabacco

59. L’ abbattimento delle piante

60. Noi giovani alla ricerca di legna

61. Il pericoloso recupero della legna del Po

62. Le castagne abbrustolite  sulla stufa

63. Le braci a letto ma non per tutti

64. Lo scarso riscaldamento nelle case

65. Alla mensa del grande fiume

66. Il più industrioso di tutti

67. Le donne indomite mondine

68. I festosi funerali

69. Le rischiose intromissioni

70. La presenza di noi ragazze al funerale

71. Pindana , lo straccivendolo

72. L’elegante gelataio

73. Le donne, autentiche stakanoviste

74.  Il misero vestiario delle donne

75. La fantasiosa favolista

76. I cattivi pettegolezzi e le malignità

77. Il bucato fatto con la cenere

78. L’edificio scolastico

79. La mitica bidella signora Esterina

80. Il comportamento di noi ragazzi

81. Gli zoccoli di legno

82. Gli scarponi con le brocche

83. Classi con molti alunni

84. Il riservato e taciturno pastore

85. La maestra, Signora Filomena

86. Come marinavamo la scuola

87. I compiti da svolgere a casa

88. Alla ricerca di nidi d’uccelli

89. L’avvio al lavoro di noi giovani

90. I pericolosi bagni nel Po

91. Le inseparabili fionde

92. Il salto della mula

93. Noi ragazzi nel periodo bellico

94.  L’assalto all’accampamentodei tedeschi

95. L’estrazione della balistite dai proiettili

96. un’avventura indimenticabile

97. Giovinezza vissuta senza nemici

98. Giochi dimenticati: il pirolo

99. Il giro d’Italia con i tappi di gassosa

100. il missile do costruzione artigianale

101. Altri giochi dimenticati

102. Le proibitive gare sulla neve

103. La regata con gli zolfanelli

104. L gara con le biglie

105. Il nostro rapporto con i giovanotti

106. Come erano tappati i giovanotti

107. I divertimenti nei primi anni ’50

108. I principali avvenimenti sportivi

109. Il boccaccesco ciclisa Chilavisto

110. Le sognanti gare in auto ed in moto

111. Le prime prove per imparare a fumare

112. Gonfiare la pancia delle rane

113. La fiabesca processione

114. Lo spettacolo del circo Bagonghi

115. Il cinema in paese

116. La sfida per entrare gratis

117. La micidiale bomba ecologica

118. Le indimenticabili feste danzanti

119. I soliti quattro zoticoni

120. I fantastici fisarmonicisti

121. Supras, il fisarmonicista autodidatta

122. Il mitico burattinaio Zaffardi

123. L’albero della cuccagna

124. La corsa nei sacchi e la rottura delle pentolacce

125. I coinvolgenti sposalizi

126. Gli artigiani del paese

127. Giuanin, il falegname

128. Pirin il fabbro

129. Il barbiere Arminiu ad tagamai

130. Dante, el sartur

131. Il calzolaio Nacletu

132. Il primo meccanico di biciclette

133. Duvicu, il secondo meccanico

134. I figli di chi lavorava in proprio e non solo

135. La mancanza di cultura

136. la fame non ti abbandonava mai

137. Gli estimatori della lingua italiana

138. L’abito buono e le piagnucolanti scarpe

139. I principali avvenimenti di allora

140. Le scarpe nuove, altro sogno della gioventù

141. Le quattro botteghe del paese

142. Tugnetu, il bottegaio

143. La lattaia Francesca

144. Il cadregaio di Belluno

145. il dinoccolato arrotino

146. Medardu, l’elegante postino

147. Le quattro osterie del paese

148. I medicamentosi vini di allora

149. Il rumoroso gioco della morra

150. Il gioco delle bocce

151. L’indimenticabile ostessa, signora Rita

152. Alcuni paesani bevono più delle spugne

153. Il dormiente bargnif

154. La raccolta delle cicche

155. L’allegro strombazzare

156. Sputacchiavano e bestemmiavano senza ritegno

157. La prima televisione giunta in paese

158. la voglia di libertà delle donne

159. Le prime visibili cotte

160. Giovani campagnoli alla scoperta della città

161. Le prime rombanti due ruote giunte in paese

162. I prorompenti ed insaziabili mirgnao con la morosa

163. Gioventù forestiera strafottente

164. I primi balli in altri paesi

165. Il periodo delle prime elezioni

166. Il tortuoso rientro a casa

167. La vigilia delle votazioni

I PERSONAGGI DEL PAESE

168. Stalin

169. Il grec e il suo socio

170. Al Fernandu dal picion

171. Pipetu,l’impenitente peccatore

172. Savai, detto il generale

173. Al guidei, l’uomo anfibio

174. Due strani ed insoliti personaggi

175. Il carrettiere Rapali ed i suoi mitici ed amati cavalli

176. Il portafoglio a fisarmonica dal Minchetu

177. Io sono il toro e qui c’è la vostra vacca

178. Il coinvolgente carnevale

179. Giovani alla ricerca di una propria indipendenza

180. I primi approcci amorosi ed i baciapile

181. L’istrionico Ginu dal sartur, vestito da prete

182. Sgaron, il medicone

183. Il medicone delle cinque uova fresche

184. Il medicone del bollito

185. Balit, un racconta-storie da Oscar

Il travagliato ed avventuroso viaggio

Balit e le sue geniali intuizioni

L’incontro di Balit con il Fuhrer

L’inizio di una solidale amicizia

Il paradisiaco incontro

Una strana ed inattesa convocazione

Un’ inaspettata gradevole visita

Una piacevole bugia

L’ incantevole Helga

Travolti da un’ irresistibile passione

La visita inaspettata di Hitler

I preparativi per la fuga

186. Le favolose persone anziane

187. L’antica e meravigliosa gente di collina

188. Una di queste meravigliose montanare

189. Micu, il malmostoso

190. Essere e rendere felici, è la cosa più semplice di questo mondo

191. La famiglia, vero covo di genuina felicità

192. I cani, autentica lezione di vita quotidiana

193. Cosa dicevano alcuni sapienti dei nostri amici cani

194. Impariamo ad amare e a rispettare le forze dell’ordine

195. Come avverrà il mio ritorno fra le braccia di madre natura

Capitoli – SECONDA PARTE

PAROLE, PAROLE, SOLTANTO PAROLE

1. I nostri disonorevoli politici e il costante prolificare dei loro consimili

2. Sindacati ad immagine e somiglianza dei politici

3. Gli spietati comandanti della cupola

4. La mia coscienza me lo vieta

5. Il Dio che io vorrei

6. Mie considerazioni sul cristianesimo

7. Valutazioni di alcuni illustri uomini, sul cristianesimo e sul loro Dio

8. Il mio Dio è Madre Natura

9. Impariamo ad amarla

10. Impariamo a rispettarla

11. La scuola di oggi

12. L’estremismo, pura follia politica

13. La televisione d’oggi

14. Lo spirito di emulazione dei giovani

15. Il pettegolezzo portato in TV

16. Gioventù senza nerbo

17. Il putrido branco

18. La musica stessa è l’espressione del tempo in cui viviamo

19. I buonisti di lucrosa convenienza

20. I venditori d’aria fritta e loro simili

21. E la famigliia dov’è finita?

22. Degrado morale e i loro mentori

23. I fabbricanti di morte

24. L’elenco del continuo e costante degrado

25. L’ipocrisia e il conveniente buonismo

26. I furti nelle case

27. gli ignobili stupri

28. Le odiose truffe agli anziani

29. L’insicurezza nelle famiglie

30. Le multinazionali e le banche

31. Il vero Dio, il denaro