Cultura. Parte il 13 settembre la rassegna “Venerdì in Biblioteca. Incontri quasi letterari a Palazzo Bindi”. Primo appuntamento con Francesca De Santis e Gabriele Di Pietro.
La Biblioteca Civica “Vincenzo Bindi” e la Cooperativa sociale “Il Volo” organizzano presso la sede storica che ospita la “Bindi”, in corso Garibaldi 14 a Giulianova Alta, un ciclo di incontri dal titolo “Venerdì in Biblioteca. Incontri quasi letterari a Palazzo Bindi”.
In linea con le finalità principali di una biblioteca pubblica, gli incontri vogliono essere un’occasione informale e colloquiale di confronto tra autori, curatori e lettori, tra l’esperienza della scrittura e quella della lettura, ponendosi come obiettivo quello di animare ed aprire al pubblico gli spazi della biblioteca, di rendere gli utenti curiosi e partecipi, di promuovere la produzione culturale e gli autori del territorio, con una particolare attenzione a quelli più giovani. Gli incontri avranno cadenza quindicinale e si terranno nelle sale della Biblioteca “Bindi” il venerdì pomeriggio alle ore 18.30. Riguarderanno pubblicazioni di varia natura – saggi, racconti, testi poetici – ed argomenti di interesse locale e regionale. Per definire il calendario e i contenuti dell’iniziativa sono state coinvolte le associazioni culturali e le scuole del territorio alle quali è stato chiesto di inviare suggerimenti e segnalazioni da vagliare, così da rendere le proposte più aderenti agli interessi dell’utenza reale e potenziale della Biblioteca.
Nel mese di settembre sono previsti due appuntamenti. Venerdì 13 settembre, alle ore 18.30, vi sarà l’incontro con Francesca De Santis e Gabriele Di Pietro, giovani curatori di “Legami d’amore. Lettere rubate ai nonni dal 1957”, in cui raccolgono con affetto e curiosità per gli aspetti di costume sociale impliciti, la tenera corrispondenza tra i due innamorati.
Venerdì 27 settembre, sempre alle ore 18.30, sarà la volta di un altro autore originario del Teramano, anch’egli giovane ma già al suo secondo libro. Si tratta di Fabio Petrella che nel suo libro “Dove non arrivano i sentieri” ricostruisce alcune storie ed esperienze di un borgo montano, Poggio Umbricchio, frazione di Crognaleto, che sono esemplari, oggi come allora, del fenomeno della migrazione e dell’esilio volontario o coatto delle giovani generazioni in cerca di lavoro e di condizioni di vita meno precarie.