Comitato Città per Vivere
Coordinamento regionale
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COMUNICATO STAMPA
Le Città di Montesilvano, Silvi e Roseto degli Abruzzi rischiano di non vedere completate le infrastrutture di grande viabilità, programmate per liberare “definitivamente” i centri urbani della fascia costiera dagli altissimi livelli di traffico, incidenti stradali mortali, inquinamento atmosferico e acustico.
Il Comitato Città per Vivere ricorda che solo in Italia, in un anno, oltre 55 mila persone perdono la vita in incidenti stradali: questo è un prezzo inaccettabile per un paese civile! Perciò non dobbiamo mai “dimenticare” le vittime della strada ed i loro familiari, continuare a mantenere alta l’attenzione su un dramma che colpisce quotidianamente decine di famiglie anche in Abruzzo.
Di fronte alle innumerevoli tragedie che quotidianamente si verificano nelle nostre strade e all’interno dei centri abitati, il Comitato Città per Vivere aderisce, anche quest’anno, alla Giornata mondiale ONU in ricordo delle vittime della strada proclamata per il prossimo mese di novembre e chiama a raccolta i cittadini abruzzesi e della fascia costiera in particolare, per la difesa della vita, della sicurezza e della incolumità fisica, che vanno sempre messi al primo posto.
- Negli ultimi anni il tasso medio nazionale si è attestato a 15,6 morti ogni 100.000 abitanti, mentrein ben 72 Province italiane ci sono stati 10 morti in piùrispetto al tasso medio di 8 morti ogni 100.000 abitanti verificatisi nelle altre 24 Province: questi 10 morti in più per ogni 100.000 abitanti e per ogni Provincia sono il “costo sociale ed umano”degli incidenti stradali, distribuito proporzionalmente su tutto il territorio nazionale.
In Abruzzo e principalmente lungo la fascia costiera adriatica, la maggior parte degli incidenti si verifica nelle aree urbane proprio perché la Statale 16 Adriatica ed altre Strade Statali e Provinciali attraversano le Città ed i centri abitati, dove ancora non sono state realizzate opportune opere infrastrutturali di messa in assoluta sicurezza.
Le conseguenze sono drammatiche e si concretizzano con il 70,9% dei feriti totali annuali e il 41,3% dei morti complessivi annuali, con indice di pericolosità,nelle rilevazioni effettuate nell’anno 2012 e in questo 2013 ancora in corso, di molto superiore alla media registratasi in tutti gli anni precedenti.
L’incremento è “sconcertante” ed è davanti ai nostri occhi anche in questi giorni, smentendo “tutte le dichiarazioni” ottimistiche e tabelle illustrative tese a dimostrare inutilmente i presunti successi e la diminuita incidentalità verificatisi per le strade statali, provinciali, comunali, superstrade e raccordi autostradali .
Isoggetti responsabilidella messa in sicurezza delle nostre strade e della realizzazione delle infrastrutture conseguenti, quali sono l’ANAS, le Amministrazioni Provinciali, i Sindaci e le rispettive Amministrazioni competenti, non hanno fatto quasi nulla di “significativo e risolutivo” in merito alla sicurezza, alla prevenzione e alla protezione dei soggetti maggiormante coinvolti (anzi in molti casi hanno addirittura peggiorato ed aggravato le situazioni di rischio!).
Nell’anno 2012 in Abruzzo si sono verificati oltre 4.500 incidenti su strade comunali, provinciali e statali di grande viabilità, con un bilancio complessivo di più di 250 morti e 6.800 feriti, traumi ed invalidità permanenti. E la tendenza del 2013 preannuncia, purtroppo, conseguenze ancora più drammatiche rispetto agli anni precedenti.
Pio Rapagnà – ex Parlamentare
Roseto degli Abruzzi, 7 settembre 2013