Rifiuti marini. Il direttore della fotografia del Grande Fratello e di Camera Caffè, Marco Incagnoli, selezionerà i migliori video del concorso Marlisco
Il mare affoga. Con questo slogan che gioca con il paradosso, la Provincia, nell’ambito del progetto europeo Marlisco – Rifiuti marini in mare, cause e responsabilizzazione – ha presentato questa mattina il concorso video rivolto agli studenti fra i 14 e i 18 anni.
Stimolare la creatività dei ragazzi, supportandoli con dei professionisti della comunicazione e dell’immagine, e nel contempo, spingerli ad una riflessione rispetto ad un problema che ha costi ambientali, sociali ed economici molto significativi.
Presidente della Commissione che sceglierà i lavori migliori, Marco Incagnoli. Direttore della fotografia, docente della Scuola di Cinema di Roma e dell’Accademia dell’Immagine all’Aquila, Incagnoli è stato direttore della fotografia RAI di molti programmi televisivi di culto: Mixer, Domenica in, Telefono giallo e Chi l’ha visto. Nel 2000 è stato direttore della fotografia anche del Grande fratello, della sitcom Camera caffè.
Il Concorso Video “MARLISCO” si propone di incoraggiare e dare l’opportunità ai giovani di entrare in contatto con il problema dei Rifiuti Marini nei mari europei e condividere le loro visioni con il più vasto pubblico europeo.
I giovani europei – il concorso è stato lanciato in contemporanea nei 15 Paesi partecipanti al progetto – sono invitati ad assumere la veste di agenti di cambiamento nella società, non solo perché rappresentano la prossima generazione di consumatori e decision makers, ma perché sono spesso fonte di ispirazione e di influenza nella loro famiglia e nella comunità.
Premio nazionale: i rappresentanti delle squadre classificatesi al 1°, 2° e 3° posto del Video Contest italiano, prenderanno parte alla Cerimonia di Premiazione che si svolgerà, nel mese di maggio 2014, a Teramo. Gli stessi riceveranno in premio la possibilità di prendere parte, con un numero di partecipanti differenziato a seconda della propria posizione in classifica, all’edizione 2014 della Cerimonia della Commissione Europea denominata “European Maritime Days” che si terrà il 20 maggio 2014 nella città di Brema in Germania. Le spese di viaggio, vitto e alloggio saranno interamente a carico del Progetto MARLISCO.
Premio europeo: il Video classificatosi al 1° posto del Contest italiano, sarà inserito di diritto nel Video europeo, che includerà tutti i Video vincitori negli altri Contest europei, e diffuso sui canali di riferimento del progetto MARLISCO (web, social network, eventi, ecc.). Il film finale, che integra tutti i 14 migliori Video dei Paesi aderenti al progetto, sarà proiettato in anteprima nel corso della “European Maritime Days” di Brema, Germania .
Per aggiornamenti sui premi e dettagli della cerimonia si invita a controllare la pagina web italiana del contest MARLISCO:
www.marlisco.eu/Concorso_Video_Europeo_MARLISCO.it/language/en.html
Il Concorso è parte integrante del Progetto “MARLISCO” (MARine Litter in Europe Seas: Social AwarenesS and CO-Responsability) finanziato dalla Commissione Europea con il Settimo Programma Quadro europeo (7PQ) e prende avvio simultaneamente in 14 Paesi costieri europei tra cui : Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Francia, Slovenia, Irlanda, Romania, Germania, Cipro, Bulgaria, Spagna, Portogallo, Turchia e Danimarca.
Come è stato sottolineato questa mattina in conferenza stampa dal presidente Valter Catarra e dall’assessore all’Ambiente Francesco Marconi, il problema dei “rifuti in mare è ampiamente sottovalutato e soprattutto non sono stati ancora individuati sistemi economicamente e ambientalmente sostenibili per ripulire il mare. Compito di questo progetto è proprio quello di mettere in rete le buone pratiche e di aumentare le azioni di sensibilizzazione nei confronti della popolazione per ridurre le proporzioni di un fenomeno che crea problemi, spesso letali, alla flora e alla fauna ittica; enormi problemi al turismo e costi insostenibili alle casse pubbliche”.
Caratteristiche dei rifiuti marini ( a cura di Luigi Alcaro dell’ISPRA).
I rifiuti marini (meglio noti con il termine inglese di marine litter) sono sostanzialmente composti da un’ampia varietà di oggetti, la maggior parte dei quali però rientra in poche categorie di materiali quali il vetro, i metalli, la carta e la plastica. La definizione accettata a livello internazionale di rifiuto marino è la seguente: qualsiasi materiale solido persistente, fabbricato o trasformato, gettato o abbandonato nell’ambiente marino e costiero.
La letteratura scientifica internazionale individua unanimemente la plastica come principale categoria di materiale che costituisce il marine litter, rappresentando tipicamente circa il 75% di tutti gli oggetti individuati. Analogamente, le plastiche rappresentano comunemente l’80% del rifiuto solido ritrovato nello stomaco degli organismi marini o del materiale in cui essi rimangono impigliati. Un tipico esempio è il caso delle tartarughe marine che rimangono impigliate, e quindi muoiono per soffocamento, nelle cosiddette reti fantasma (costituite di nylon), perse dai pescatori o abbandonate illegalmente perché ormai usurate.
Per fornire un’idea generale della tipologia di oggetti che più usualmente possono essere osservati in ambiente marino, l’ONG Ocean Conservancy ha stilato la classifica dei 10 principali oggetti che è possibile osservare lungo le spiagge e cioè: sigarette, tappi di plastica; bottiglie di plastica; buste di plastica; involucri per cibo; posate di plastica; bottiglie di vetro; cannucce; lattine in alluminio; fogli di carta. Essi rappresentano l’80% delle possibili tipologie di marine littertop 1Percentuali di marine litter a livello globale
Facendo un focus sul Mediterraneo, si osserva che sulle sue rive gli oggetti rilevati più frequentemente sono mozziconi di sigarette, bottiglie e sacchetti di plastica e lattine di alluminio, mentre nei suoi mari l’83% degli elementi galleggianti è di plastica.
Distribuzione
La presenza dei rifiuti solidi interessa tutti i compartimenti dell’ambiente marino. La loro presenza sulle spiagge è tra i segni più evidenti di questo tipo d’inquinamento. I litorali funzionano come una sorta di skimmers che trattengono una gran parte di materiale. Gli studi nel mondo sono numerosi e la valutazione dell’entità di marine litter lungo la costa può essere utilizzata per misurare l’efficacia delle misure di gestione e di attenuazione del fenomeno.
Per quanto riguarda i fondali marini, essi rappresentano insieme ai litorali il destino finale dei rifiuti marini. Anche i materiali legnosi e plastici che usualmente galleggiano, nel tempo acquistano una densità maggiore di quella dell’acqua di mare anche per lo sviluppo su di essi di organismi marini che li appesantiscono (il cosiddetto fouling). i rifiuti tendono ad accumularsi sui fondali nelle aree di scarsa circolazione delle correnti, dove si possono accumulare dopo essere state trasportate per lunghe distanze. Spesso è stata osservata un particolare accumulo anche molto distante dalla costa lungo canyons o in corrispondenza di fosse.
La distribuzione dei rifiuti marini è fortemente condizionata dall’andamento delle correnti, soprattutto per la frazione che galleggia sulla superficie del mare o si trova lungo la colonna d’acqua. E’ infatti nota l’osservazione dell’esistenza delle cosiddette “isole di plastica galleggianti” in corrispondenza delle zone di convergenza delle correnti al centro dei principali oceani. Si parla di isola galleggiante anche nella Regione nord-occidentale del Mediterraneo, tra Francia meridionale, Liguria e Corsica. Non bisogna però immaginare isole solide su cui è possibile camminare, ma tratti di mare in cui si riscontra un numero di oggetti galleggianti superiore a 25 – 50.000 per Km2.
Degradazione e Tendenza
Con particolare riferimento al materiale plastico, la principale caratteristica dei rifiuti marini è il basso tasso di degradazione: i tempi di degradazione possono superare il centinaio di anni. Tale valore può significativamente aumentare in acque profonde dove la concentrazione di ossigeno è bassa e la luce assente. Ciò determina, soprattutto negli ultimi anni, che le quantità di rifiuti marini mostrino una continua tendenza ad aumentare, poiché il tasso di immissione nell’ambiente marino è superiore a quello di degradazione.
Sito web : www.marlisco.eu
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Teramo 9 settembre 2013