Abruzzo

Abruzzo. Costantini (Mov139): Il nuovo incarico a Goio uno sfregio alla Città di Pescara

Costantini (Mov139): Il nuovo incarico a Goio uno sfregio alla Città di Pescara

«Sono passati quasi otto anni da quando  il Dott. Adriano Goio venne nominato Commissario straordinario, con il compito di eseguire in emergenza gli interventi necessari a sanare la situazione di degrado ambientale in cui versava il Fiume Aterno-Pescara.  Fu una scelta inevitabile e non rinviabile (si disse) considerato che (si legge nell’ordinanza) “… la situazione emergenziale in atto non consente l’espletamento di procedure ordinarie …”». Commenta così Carlo Costantini, consigliere regionale Mov 139, la gestione sino ad oggi del commissario Goio.

«Otto anni  – prosegue – passati da Goio con il portafoglio gonfio di decine di milioni da spendere e con le mani libere di agire in deroga alla legislazione vigente, secondo le consuetudini all’epoca molto in voga nella Protezione Civile. E’ del tutto inutile spendere parole sui risultati di questa gestione e sui danni prodotti ad una Città come Pescara che, a causa dei problemi del Fiume, ha perso quasi tutto: dall’agibilità del suo porto, ai collegamenti con la Croazia, alla qualità delle acque del suo mare. Mentre somiglia ad un vero e proprio sfregio la scelta del Capo della Protezione Civile di confermargli la propria fiducia, nel nuovo ruolo che l’art. 1 della relativa ordinanza gli assegna».

«Uno sfregio – continua ancora il consigliere regionale –  consumato in concorso con Chiodi, che il giorno 17 gennaio ha preso carta e penna ed ha chiesto al Capo della Protezione Civile di nominare di nuovo il Commissario Goio, per potere continuare ad avvalersi della sua collaborazione. Uno sfregio che potrebbe riservare ulteriori amare sorprese considerato che, forti della disponibilità finanziaria di altre decine di milioni di euro,  Chiodi e Goio potranno continuare a spenderli in deroga ai più  fondamentali principi di trasparenza degli appalti previsti dal codice dei contratti».

Costantini poi specifica: «L’ordinanza consente, infatti, a Chiodi e Goio di usare le risorse pubbliche derogando dagli articoli 6, 7, 8, 9, 10, 13, 14, 17, 18, 19, 20, 21, 33, 37, 42, 55, 56, 62, 63, 68, 70, 75, 76, 77, 80, 81, 111, 118, 130, 132, 141 e 241 del Codice degli Appalti, nonché da tutte le connesse disposizioni regolamentari. In pratica, dopo otto anni di “onorata emergenza” Goio e cinque anni di governo monarchico della Regione Chiodi, entrambi potranno continuare a fare tutto quello che vogliono, con i soldi dei cittadini. Come se non avessero un passato e dei risultati disastrosi da rendicontare – conclude -.Come se loro, che sono il problema, potessero all’improvviso trasformarsi nella soluzione».

Pescara, 16 ottobre 2013

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