ASSOCIAZIONI ECOLOGISTE
ALBA ADRIATICA – In qualità di presidente della Task Force Ambientale, associazione ecologista che comprende 21 associazioni ambientaliste, animaliste e comitati civici, debbo finalmente costatare che la situazione ambientale di Alba è tragica, con la differenza che ora non solo il solo a denunciarlo, come più volte fatto alla stampa e anche agli uffici comunali, ma la stessa maggioranza al governo del paese. Ha agito bene il sindaco Tonia Piccioni relativamente alle ordinanze di divieto di balneazione, così ci siamo risparmiati le lunghe file ai pronto soccorsi di bambini con gastroenterite, come avvenuto negli ultimi anni. La responsabilità della classe politica che ha governato il paese per anni, in pratica la nomenklatura di Villa Fiore, è enorme, nessuna attenzione per la salvaguardia dell’ambiente e della salute, cementificazione selvaggia ed invasiva, distruzione della rete di acque piovane e sorgive, raccolta differenziata ai minimi storici ed assenza totale di regolamenti edilizi e piani comunali. Tali responsabilità , però, non possono ricadere solo sulla classe politica ma anche sui funzionari del comune e sugli organi di controllo che non sono intervenuti nonostante le continue denunce e segnalazioni da parte delle nostre associazioni. Solo nell’ultimo anno abbiamo inviato 16 lettere che non hanno ricevuto nessuna risposta e tantomeno promosso interventi. Ho volutamente evitato di intervenire durante il periodo estivo per non essere accusato di far scappare i turisti o rovinare l’immagine di Alba, come più volte accaduto in passato a cura del sindaco di turno, ma ora la situazione richiede una particolare attenzione da parte delle associazioni ecologiste che rappresento. Il Vibrata viene monitorato dai nostri volontari 5 volte al giorno e, a parte l’incidente del galleggiante rotto durante l’estate, il depuratore non può essere ritenuto il solo responsabile del massacro, inutile accusare sempre la Ruzzo Reti, i danni ad Alba provengono dagli operatori Albensi. E’ scandaloso come un consorzio stimato come la Costa dei Parchi scenda in campo per difendere gli “ inquinatori “ e che la Confindustria Turismo venga meno ad accordi e promesse, un tavolo tecnico che si doveva aprire di concerto con le associazioni ecologiste, immagino bloccato dalla politica, quella aumm aumm di cui parla il sindaco. La Task Force Ambientale denuncia da anni questa situazione degli scarichi abusivi ma nessuno è intervenuto ed ora i danni sono sotto gli occhi di tutti.
Marsili