La Regione Abruzzo adotta il modello del “contratto di fiume” per gli interventi sui bacini idrografici.
“Vogliamo diventare la prima regione del Centro e del sud Italia ad attuarlo” ha dichiarato Chiodi. La prima sperimentazione è partita dalla Provincia di Teramo sul fiume Tordino
La Regione Abruzzo adotta il modello del “contratto di fiume” per la programmazione e la pianificazione degli interventi sulle aste fluviali e si candida ad ospitare, il prossimo anno, il decimo Tavolo Nazionale.
“Vogliamo stare in questo movimento che propone un approccio di governo integrato e paritario fra le istituzioni e diventare la prima Regione del centro sud che lo attua” ha dichiarato il Governatore Gianni Chiodi che questa mattina, a Teramo, insieme agli assessori regionali Mauro Di Dalmazio (Ambiente, Energia Parchi); Gianfranco Giuliante (Pianificazione, tutela e valorizzazione del territorio e Protezione civile) Angelo Di Paolo (Lavori pubblici, Servizio idrico integrato, Gestione integrata dei bacini idrografici, Difesa del suolo) ha suggellato l’intesa fra la Provincia e la Regione Abruzzo.
La Provincia di Teramo, infatti, prima in Abruzzo, e nel Centro e sud Italia, ha avviato (all’interno del progetto comunitario ERCIP) un progetto pilota di “contratto di fiume” riguardante l’asse fluviale del Tordino: la sperimentazione vuole superare l’attuale livello di frammentazione gestionale, finanziaria e amministrativa – che di fatto limita la capacità di intervento nella fasi di prevenzione e manutenzione e in quella emergenziale – e arrivare alla elaborazione di un Piano di risanamento ambientale ed idrogeologico con il coinvolgimento di tutti gli attori: Comuni, Provincia, Autorità di Bacino, Consorzi di Bonifica, cittadini, associazioni (VEDI COMUNICATO ALLEGATO E FOTO DELLA CONFERENZA STAMPA)
Teramo 9 ottobre 2013