Abruzzo

Ortucchio. Istituzione case dell’acqua ed utilizzo dell’acqua pubblica in tutte le strutture comunali.

Ortucchio lì,

Gentile

Sig. Sindaco

PREMESSA: Quella che segue è una proposta già deliberata e attuata da molti comuni della nostra nazione.

Oggetto: Istituzione case dell’acqua ed utilizzo dell’acqua pubblica in tutte le strutture comunali.

Egregio Sig. Sindaco,

Io sottoscritto Capo Gruppo della Lista Solidarietà, Consigliere Comunale Mario D’AGOSTINO (1984):

PREMESSO CHE:

• l’Italia risulta al primo posto nella classifica di consumo di acqua in bottiglia. La tendenza è in costante crescita ed ha visto il dato triplicare in poco più di 20 anni, dato che nel 1985 erano appena 65 litri rispetto agli attuali circa 190 procapite.

• gli effetti ambientali e sociali del consumo di acqua in bottiglia sono devastanti:
a) In un anno, per la sola produzione delle bottiglie sono state utilizzate
365mila tonnellate di polietilene tereftalato (PET) con un consumo di 693mila
tonnellate
di petrolio e un emissione di gas serra di circa 950mila tonnellate di
CO2 equivalente
(fonte rapporto beverfood 2009-2010);

b) a questo inquinamento va aggiunto quello legato ai trasporti, per il trasporto delle acque minerali in bottiglia ogni anno percorrono il nostro paese circa 480.000 TIR (che messi in fila uno dietro l’altro fanno una lunghezza di 8.000 Km – la distanza tra Roma e Pechino) e che originano l’emissione di circa un milione di tonnellate di CO2 equivalente.

VISTO CHE:

• i cittadini ortucchiesi hanno espresso volontà, attraverso il recente referendum, di mantenere pubbliche le risorse idriche comunali;
• l’acqua prelevata direttamente dalle condotte idriche comunali costa fino a mille volte meno di quella in bottiglia;
• l’acqua è sottoposta a severi controlli che ne determinano l’idoneità all’uso potabile: l’attuale normativa di riferimento è il Decreto Legislativo n. 31 del 2001, che recepisce la Direttiva comunitaria 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano e con lo scopo di proteggere la salute dei consumatori;
• l’acqua prelevata dalle condotte idriche comunali non produce alcun rifiuto, al contrario di quella in bottiglia che vanno prodotte, trasportate, stoccate ed infine smaltite, e tutti questi processi hanno un costo ambientale, sia per la produzione dei rifiuti che per l’inquinamento ambientale, che non ci possiamo più permettere;

– che la Casa dell’Acqua è un impianto per l’erogazione automatica di acqua naturale e gassata prelevata dalla rete dell’acquedotto comunale. Ai fini della sicurezza una speciale lampada a raggi ultravioletti sterilizza l’acqua prima dell’erogazione, questo sistema permette di distruggere il DNA dei batteri con il vantaggio che non vi è dosaggio di alcuna sostanza nell’acqua erogata. L’acqua microfiltrata e sterilizzata viene poi refrigerata ed erogata naturale o addizionata di anidride carbonica.
– le Case dell’Acqua sono già state installate con successo in molti Comuni italiani;

– Il costo di installazione delle suddette case verrebbe ampiamente ripagato dalla riduzione della quantità di rifiuti conferiti in discarica e porterebbe inoltre ad un risparmio per famiglia di 250 euro annui, in alternativa sono presenti società sul mercato che offrono in Convenzione rinnovabile la Casa dell’Acqua dove a carico del Comune vi è soltanto:
◦ la realizzazione del basamento in cemento
◦ portare l’acqua e l’energia elettrica in prossimità
◦ l’apertura dei relativi contatori successivamente volturati
mentre a carico del Gestore vi è:
◦ Richiesta e pagamento occupazione di suolo pubblico, i costi della
struttura, i costi di installazione e messa in funzione della Casa
dell’Acqua;
◦ Costi per l’attivazione dei contatori di acqua ed energia elettrica;
◦ Costi relativi ai consumi di acqua, energia elettrica e CO2;
◦ Grafica con messaggi ambientali e istruzioni d’uso;
◦ Stoccaggio e Servizio di sostituzione bombole CO2;
◦ Assistenza per eventuali guasti o aggiornamenti tecnici;
◦ Manutenzione periodica con cambio filtri ogni 30.000 litri;
◦ Sanitizzazione periodica;
◦ Comunicazioni di avvenuta installazione alle ASL;
◦ Analisi periodiche dell’acqua erogata effettuate da un laboratorio
certificato;
◦ Assicurazione su eventuali danni alla struttura;
◦ Ritiro dell’incasso;
◦ Obblighi fiscali/amministrativi quali dichiarazione di inizio/modifica
attività produttiva (DIAP) per somministrazione di alimenti e bevande a
mezzo apparecchi automatici;
◦ Obblighi fiscali/amministrativi come la gestione del libro dei corrispettivi
e il relativo versamento dell’IVA sugli introiti.

CHIEDE

Al Sig. Sindaco di:

– intraprendere una campagna di informazione e sensibilizzazione verso l’ uso dell’acqua del rubinetto anche tramite materiale informativo che illustri i valori dell’acqua distribuita e li confronti con i parametri di legge da consegnare agli utenti allegandoli alle bollette;

– far sì che nei locali del Comune e in ogni altra struttura sotto la giurisdizione del Comune venga utilizzata solamente acqua in brocca prelevata direttamente dall’acquedotto comunale, ottenendo così un risparmio sia in termini economici che ambientali;

– provvedere all’installazione di un numero adeguato di Case dell’Acqua distribuite sul territorio comunale in modo tale da consentirne l’utilizzo a tutti i cittadini.

Certo di un Suo interessamento la ringrazio anticipatamente.

Cordiali saluti.

Il Consigliere Comunale

D’AGOSTINO Mario 1984

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