DI FRONTE ALLA “TRAGEDIA” CHE SI STA VERIFICANDO SULLE NOSTRE STRADE, SCONCERTATI PER LE TANTE VITTIME CHE SCORRONO DAVANTI AI NOSTRI OCCHI INCREDULI, RILANCIAMO IL NOSTRO ALLARME SUI GRANDI E GRAVI “COSTI SOCIALI ED UMANI” CONSEGUENTI ALLA TOTALE INSICUREZZA DELLE NOSTRE STRADE E ALLA ASSOLUTA MANCANZA DI PREVENZIONE.
Il Comitato Città per Vivere denuncia che solo in Italia, in un anno, oltre 55 mila persone perdono la vita in incidenti stradali: questo è un prezzo inaccettabile per un paese civile! Perciò non dobbiamo mai “dimenticare” le vittime della strada ed i loro familiari, continuare a mantenere alta l’attenzione su un dramma che colpisce quotidianamente decine di famiglie anche in Abruzzo.
Di fronte alle innumerevoli tragedie che quotidianamente si verificano nelle nostre strade e all’interno dei centri abitati, il Comitato Città per Vivere aderisce, anche quest’anno, alla Giornata mondiale ONU in ricordo delle vittime della strada, e chiama a raccolta i cittadini abruzzesi per la difesa della vita, della sicurezza e della incolumità fisica, che vanno sempre messi al primo posto.
- In Abruzzo la maggior parte degli incidenti stradali si verifica nelle aree urbane proprio perché “tutte” le Strade Statali e Provinciali attraversano i principali centri abitati, dove ancora non sono state realizzate opportune opere infrastrutturali di messa in sicurezza.
Le conseguenze sono drammatiche e si concretizzano con il 70,9% dei feriti totali annuali e il 41,3% dei morti complessivi annuali, con indice di pericolosità in questo 2013 di molto superiore alla media registratasi in tutti gli anni precedenti.
L’incremento del numero delle vittime e dei feriti è “sconcertante”ed è davanti ai nostri occhi anche in questi giorni, mentre isoggetti responsabilinon hanno fatto quanto necessario per la prevenzione e protezione dei soggetti maggiormante coinvolti, quali sono i pedoni ed i ciclisti, principalmente donne, bambini ed anziani.
Ogni anno in Abruzzo si verificano in media oltre 4.500 incidentisu strade comunali, provinciali e statali, con più di 250 mortie 6.800 feriti con gravitraumi ed invalidità permanenti.
Il tasso medio nazionale è di 15,6 morti ogni 100.000 abitanti, mentre in ciascuna delle 4 Province abruzzesi ci sono stati 10 morti in più ogni 100.000 abitanti rispetto al tasso medio di 8 morti ogni 100.000 abitanti verificatisi nelle 24 Province più virtuose: questi 10 morti in più per ogni 100.000 abitanti e per ogni Provincia sono il “costo sociale ed umano” degli incidenti stradali ed il pesante tributo che la nostra Regione paga alla mancata o ridotta sicurezza delle nostre strade che sono “tutte” a diretto contatto con “accidentati” percorsi pedonali e con “presunte” piste ciclabili.
Mancano, infatti, sia lungo la Città lineare della fascia costiera che nelle Città delle aree interne dell’Abruzzo, “vere e proprie”piste ciclabili e “ben individuabili” percorsi pedonali protetti all’interno di “tutti” i centri abitati, eciò accade ancora oggi, dopo 35 anni di lotte “esemplari e pacifiche” che i Cittadini hanno messo in atto contro il transito dei mezzi pesanti ed il traffico veicolare di “attraversamento” all’interno dei rispettivi centri urbani.
Pio Rapagnà – ex Parlamentare
Roseto degli Abruzzi, 4.10.2013