SEL. SULLA DETENZIONE DI DAVIDE ROSCI NEL CARCERE DI VITERBO

SULLA DETENZIONE DI DAVIDE ROSCI NEL CARCERE DI VITERBO

Ho dichiarato la mia totale insoddisfazione alla risposta avuta oggi nell’Aula della Camera dei Deputati alla mia Interrogazione da parte del Sottosegretario al Ministero di Grazia e Giustizia che ha dichiarato che il trasferimento  del giovane Davide Rosci al carcere di Viterbo è dovuto a motivi di ordine pubblico cioè alla volontà degli amici e compagni antifascisti di Davide di manifestare a Teramo la loro solidarietà politica.
E’ molto grave che un diritto costituzionale, quello cioè di esprimere, nell’ambito delle leggi vigenti, le proprie idee politiche possa “turbare” l’ordine pubblico.
Gli scioperi della fame di Davide Rosci sono stati decisi dal coordinamento nazionale dei detenuti per protestare contro le condizioni disumane delle carceri italiane sovraffollate e prive di ogni capacità di recupero dei detenuti, come invece recita la Costituzione.
Lo stesso Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano proprio oggi ha inviato alle Camere un messaggio di grande preoccupazione sulla situazione delle carceri italiane.
Ho chiesto pertanto di rivedere la scelta della Direzione Penitenziaria e di far tornare Davide Rosci nel carcere di Teramo per ragioni umanitarie, al fine di consentire ai genitori di Davide di poter avere una relazione gestibile dal punto di vista logistico e finanziario con il figlio.
Mi auguro che il Ministero riveda la sua scelta e metta fine ad una posizione di vero accanimento nei confronti del giovane Davide Rosci che secondo la legge italiana è innocente, essendo ancora in attesa di giudizio e sino a sentenza definitiva tutti i cittadini sono INNOCENTI, e non merita un trattamento così ingiusto