Tra le tante pervenute da evidenziare quella del Segretario Provinciale della Federazione Italiana Medici di Famiglia, sulla quale sentiamo il dovere di fare una profonda riflessione.
A voler essere moderati, non la condividiamo affatto ed anzi in alcuni aspetti assume le connotazioni di una vera e propria provocazione.
Dire che ” la ASL di Teramo ha, tra i punti essenziali della sua azione, rilanciato e potenziato gli ospedali di Sant’Omero, Giulianova ed ATRI” ci appare quantomeno fuorviante.
Evidentemente, nella migliore delle ipotesi, non si conosce la realtà del presidio ospedaliero di Atri.
Tra l’altro ci chiediamo a che titolo scrive il Dott.Core, se come Segretario del Sindacato (allora ci piacerebbe conoscere il parere anche di altri medici sullo stato della sanità teramana) o se come Dirigente Politico (allora ci attendiamo una immediata nota di rettifica del PD provinciale).
Pensiamo non sia nemmeno necessario ricordare tutti gli allarmi, le prese di posizione, le iniziative che hanno denunciato il depotenziamento del S. Liberatore causato dalle scelte succedutesi nel corso degli anni.
Un esempio tra i tanti che potremmo citare, salito anche recentemente alla ribalta dei media (servizio del TG3 Abruzzese di qualche giorno orsono); la chiusura del reparto di psichiatria, generalmente riconosciuto come un’eccellenza e che ha terminato la sua attività un mese dopo aver ricevuto un importante premio a testimonianza della propria efficienza.
Anche noi vogliamo augurare buon lavoro al nuovo manager Dott. Paolo Rolleri, al quale sin da subito chiediamo di operare in totale discontinuità, improntando veramente la sua gestione a criteri di efficienza ed efficacia e non in base a scelte puramente politiche, magari a vantaggio di un territorio ed a discapito di un altro.
Il Partito Democratico di Atri si mette, come già fatto in passato, a disposizione di tutti coloro: operatori, forze sociali, istituzioni, che vogliono fare della difesa e della tutela del S. Liberatore una “battaglia” di civiltà, nella consapevolezza che che nella attuale situazione economica qualche rinuncia si possa anche fare, ma con la determinazione che la salute sia un bene primario e non una merce.
Atri, lì 28/11/2013
CIRCOLO PD ATRI