Credito, la Cna ai grandi gruppi: investite sull’Abruzzo
Di Costanzo: regione troppo fragile, bene i fondi per i confidi, ma occorre fare presto
PESCARA – «I processi di aggregazione in corso nel sistema bancario abruzzese, annunciano uno scenario in cui le piccole banche avranno un ruolo sempre più marginale. Con il rischio di pesanti ricadute per il nostro sistema produttivo». Lo afferma, commentando i dati dello studio realizzato da Aldo Ronci per la confederazione artigiana abruzzese, il direttore della Cna regionale, Graziano Di Costanzo, secondo il quale «l’annunciata incorporazione anche di Caripe e Tercas nel gruppo Popolare di Bari, dopo quella che ha riguardato Carispaq e Bls all’interno di Banca Popolare dell’Emilia Romagna, porterà di fatto alla quasi cancellazione dalla cartina geografica abruzzese del sistema delle piccole banche. Istituti che pure, in passato, avevano garantito credito a imprese e famiglie, grazie soprattutto al loro rapporto privilegiato con il territorio. Occorre ora lavorare affinché le nuove proprietà investano con convinzione e lungimiranza sul sistema imprenditoriale abruzzese, che ancora può dare risposte importanti in tema di sviluppo e occupazione».
Quanto agli altri dati della ricerca, secondo Di Costanzo «l’Abruzzo conferma la sua superiore fragilità rispetto all’Italia, come dimostrano tassi di interesse e sofferenze più alti, e un risparmio con il “segno meno”. In questo contesto si inseriscono le due importanti iniziative varate dalla Regione a sostegno dei confidi, riguardanti fondi comunitari per 18,5 milioni e Fas per 14 milioni di euro: somme rilevanti, che però ancora non entrano nella disponibilità dei confidi, cui sono destinati, e dunque non producono ancora gli effetti auspicati a favore delle imprese». «Si tratta dell’unico elemento positivo di questo quadro – conclude Di Costanzo – in attesa della ripresa dell’economia, in grado di aiutare le imprese a rilanciarsi; ma mai, come in questo caso, il fattore tempo diventa determinante». 2.fine
18/112013