INFANZIA, BRAMBILLA: “O CONSIDERIAMO UN’EMERGENZA LA LOTTA ALLA POVERTA’ MINORILE O ADDIO FUTURO”
“O decidiamo che la povertà minorile è un’emergenza, la nostra emergenza, o perdiamo ogni diritto di parlare del futuro”. Lo ha detto oggi l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza, intervenendo ad un convegno organizzato in Senato da “Save the children” sulla policy per la tutela dei minori dagli abusi.
“In questa nostra Italia che ha da poco festeggiato il 150.o anniversario dell’unità nazionale, e che siede ancora nel consesso dei paesi più industrializzati – ha ricordato l’on. Brambilla – il 17,6 per cento dei bambini e degli adolescenti vive in condizioni di povertà relativa e il 7 per cento in condizioni di povertà assoluta, e sono a rischio di povertà ed esclusione sociale quasi la metà dei bambini che vivono in famiglie con tre o più minorenni. In un panorama già desolante di disinvestimento sulla famiglia e sulle giovani generazioni che sono il futuro del Paese.- ha continuato – è francamente intollerabile il taglio di oltre 10 milioni annui al Fondo nazionale infanzia e adolescenza. Perciò, a nome di tutta la commissione, ho chiesto al presidente Letta che fosse ripristinato il fondo almeno al livello dell’anno scorso”,
Dopo aver citato alcuni dati Unicef sulla violenza contro i minori – 223 milioni di bambini vittime di abusi nel mondo, il 20 per cento delle donne e il 5-10 per cento degli uomini che riferiscono di aver subito abusi sessuali durante l’infanzia o l’adolescenza, il 41 per cento degli omicidi nel mondo che hanno come vittime persone tra i 10 e i 29 anni – l’on Brambilla ha osservato che la violenza, soprattutto quella contro i più deboli, è un fenomeno diffuso e multiforme: a volte si manifesta con clamore ed evidenza, a volte resta sotto silenzio. E i casi evidentemente più insidiosi, e forse anche i più dolorosi, sono proprio quelli che passano inosservati. Sappiamo – ha aggiunto parlando delle “buone pratiche” di prevenzione – che gli abusi contro i minori sono molti di più di quelli denunciati e che la maggior parte – c’è chi dice il 60 per cento e chi dice di più – avviene nell’ambito familiare o è riconducibile alla cerchia dei conoscenti del minore o, peggio ancora, a persone in posizione fiduciaria e autorevole. Diventa dunque essenziale per qualunque organizzazione operi con i minori, e io credo anche in generale, elaborare o far propria, e concretamente attuare, una “prassi” di tutela, che consenta di gestire con la massima correttezza ed efficienza le situazioni più delicate.. La policy adottata da “Save the children” dà una risposta ferma ed equilibrata alla fondamentale esigenza di “rendere visibile l’invisibile” e si pone oggettivamente come esempio per le Istituzioni, gli enti locali e le associazioni che si occupano di bambine, bambini e adolescenti”.
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