La storia del “buongiorno” come forma di ‘saluto cantato di buon augurio’ inizia probabilmente con i canti e la ritualità legate al ritorno ciclico della buona stagione ed al risveglio della natura. Già Domenico Priori da una lettura in questo senso ricordando come l’augurio portato in questa occasione trascenda il momento particolare “per estendersi a tutto l’anno nuovo e ai cento e centomila successivi”. Buon gioco si potrebbe allora dire per la religione trasfondere all’interno di questa tradizione tutto il bagaglio delle proprie simbologie, e così facendo arricchirne anche le sostanze.
Poi a metà del 1800 si aggiunse la banda organizzando i suoni secondo la nuova sensibilità tonale, e fornendo un altro contributo al mantenimento di una tradizione che forse sarebbe sopravvissuta in modo incerto.
Nel corso della presentazione vedremo alcuni momenti del documentario che accompagna il libro e ascolteremo i cantori della tradizione.
Con i migliori saluti,
Giacinto Damiani
(p. 348.2643221)