Cultura & Società

Teramo. Presentazione del libro “Quella strage Fascista così è se vi pare”, 29 novembre 2013

Presentazione del romanzo storico “Quella strage fascista, così è se vi pare” di Gabriele Adinolfi che, ambientato intorno alla strage di Brescia, dà una lettura del tutto controcorrente della realtà terroristica e delle trame di potere che subirono un’accelerazione decisa proprio nel 1974. Il romanzo è costruito sulla base dei tanti indizi volutamente ignorati e delle prove mai tenute in conto dagli inquirenti, ovvero dei numerosi e notevoli elementi più che eloquenti che sovrabbondano e che se resi pubblici non lascerebbero più ombra di dubbio su chi veramente seminò il terrore e per quali fini.

Qualche accenno al romanzo (dalla nota introduttiva dell’autore).
Il romanzo offre l’opportunità di far vivere i fatti, gli antefatti, i misfatti, coniugandoli con gli uomini e le donne che vi hanno partecipato.
Consente di farli vivere come eventi reali, quali in effetti sono stati.
Permette di mostrare come accordi, congiure e complicità siano ben altra cosa che non il parto di uomini dalle menti malate che s’incontrano in soffitte, in cantine, magari incappucciati, ma siano cose assolutamente normali se viste nel loro insieme e non separate, astratte, isolate.
L’azione, la reazione, la controreazione delle persone che vivono la storia non solo come spettatori e sudditi, producono effetti a catena. Tutti quegli effetti a catena rientrano in un modo o nell’altro in un’economia politica e in un’economia di gestione del potere che, per quanto siano machiavelliche e complesse, sono alla fin fine del tutto logiche e naturali.
Appaiono illogiche o innaturali quando non si ha la minima idea di come ragionino, vivano, sentano, pensino e si esprimano i suoi protagonisti.
Appunto: come.
Generalmente chi cerca di ricostruire la storia vera dietro le verità di facciata si sforza di spiegare cosa sia successo e ad opera di chi.
Tutto ciò è però statuario, freddo – appunto irreale – e lo rimane fin quando non si stabilisca il come accadano certe cose, con quale naturalezza.
Quanto qui ci si sia riuscito non sapremmo dirlo: dipende ovviamente dall’autore che, nel genere, è esordiente.
In ogni caso, quale che sia stata la sua ricostruzione “umana”, la storia di quei mesi che travolsero e sconvolsero l’Italia aprendo la via agli Anni di Piombo è proprio quella del romanzo.

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