IMU PRIMA CASA LANCIANO, PER D’ORTONA E’ LA “CRONACA
DI UNA NUOVA TASSA ANNUNCIATA CHE I CITTADINI PAGANO”
LANCIANO (17 dicembre 2013) – “L’avevo chiamata ‘la furbata dell’Imu’ e i fatti, purtroppo, mi hanno dato ragione. Risultato? I lancianesi devono pagare circa 800.000 euro di IMU sulla prima casa. Una media di circa 80 euro a famiglia”.
Manlio D’Ortona, consigliere comunale di opposizione, torna sulla questione tasse al Comune di Lanciano dopo che l’amministrazione guidata dal sindaco Mario Pupillo ha preso l’ennesima decisione che grava pesantemente sulle tasche dei cittadini.
“Perché la maggioranza prende questa decisione? – si chiede D’Ortona – Perché la Giunta e la maggioranza tutta non riescono a chiudere il bilancio di previsione in pareggio, ovvero prevedono di spendere più di quanto incassano. Manca circa un milione di euro per chiudere il bilancio in pareggio”.
E qual è la soluzione paventata?
“Aumentano l’aliquota IMU prima casa – spiega l’esponente di opposizione – dal 5‰ al 6‰ perché in questo modo riescono a coprire la differenza che manca di un 1.000.000 € e sperano che sia lo Stato a ripianare la differenza, pienamente consapevoli che ‘non è scritto da nessuna parte’ e che se lo Stato non interviene pagheranno i cittadini”.
Come è andata a finire?
Lo Stato sulla differenza innescata dall’aumento dell’IMU approvata a maggioranza e con il NO forte e determinato dell’opposizione, interviene con un contributo del 60%, mentre il 40% viene pagato dai cittadini. La data di scadenza è il 24 gennaio 2014.
Per D’Ortona, però, questa situazione poteva essere evitata. “Bisognava rimodulare il bilancio di previsione – spiega – con nuovi obiettivi e una distribuzione diversa delle risorse e quindi della pressione fiscale. Se lo Stato trasferisce meno risorse – rimarca l’esponente di opposizione – non si può decidere di aumentare in modo proporzionale la parte mancante, aumentando semplicemente le tasse. E’ banale e scontato. Manca una progettualità ambiziosa e una visione di crescita della città che preveda la possibilità di introitare risorse straordinarie utilizzando, per esempio, le leve urbanistiche. Ma occorre partire ‘cominciando dalla fine’ ovvero, con largo anticipo rispetto alle scadenze. L’approccio amministrativo evidenziato, però, è il solito approccio da ‘ordinaria amministrazione’”.
Secondo D’Ortona, poi, sono ‘inopportune’ anche le solite giustificazioni portate dall’esecutivo Pupillo, che continua a paventare la scusa della crisi generale, sostenendo che ‘tutti fanno così’.
“I comuni che hanno deliberato per il 2013 un’aliquota sulla prima casa superiore al 4 per mille – incalza invece D’Ortona – e che dunque costringeranno i propri cittadini a passare alla cassa entro la metà del prossimo mese di gennaio, sono quasi 2.400 su poco più di 8 mila. Secondo le analisi dell’Ifel, il centro studi dell’Associazione Nazionale dei Comuni, i municipi con l’aliquota Imu 2013 sulla prima casa superiore a quella base sono 2.391. I comuni con l’aliquota al massimo livello possibile, il 6 per mille, come il comune di Lanciano, sono 338, mentre quelli dove il livello della tassa si colloca tra il 5 e il 6 per mille sono 1.329. Sono invece 5.702 – spiega ancora il consigliere di opposizione – i municipi dove quest’anno, grazie ai due decreti del governo che hanno cancellato le due rate di giugno e dicembre, non si pagheranno tasse sulla prima casa. E Lanciano non è fra questi. La risposta, rispetto a chi sostiene che era un aumento inevitabile, mi sembra ovvia – conclude D’Ortona – Ai posteri l’ardua sentenza.