28 Dicembre 2013 – 1 Gennaio 2014 a Orvieto 5 giorni di ottima musica
Un musicista di Roseto degli Abruzzi, Roberto Porta, ha inaugurato l’edizione 2013 del Festival umbro, suonando la sua batteria in un sestetto di musica Jazz. La versione invernale di questo Festival ha raggiunto la sua ventunesima edizione. Una manifestazione, nata nel 1993, che si è ritagliata un posto molto particolare nel panorama dello spettacolo italiano, non solo della musica jazz. Il Festival si svolge secondo una formula consolidata e di successo, affinata nel corso degli anni e centrata sul connubio tra turismo e spettacolo di qualità, con il valore aggiunto dell’ospitalità di una delle più belle città dell’Umbria, ricca di storia e cultura. A legare questi tratti distintivi della manifestazione resta il cartellone che sarà in grado di soddisfare i gusti musicali di appassionati e non. Quest’anno i migliori studenti dei seminari estivi della Berklee Summer School at Umbria Jazz Clinics si sono esibiti il primo giorno del Festival. Tra questa formazione dicevamo, figura il batterista rosetano Roberto Porta che ha fatto da apripista ala manifestazione. La formazione del Berklee/Umbria Jazz Clinics 2013 Award Group di questa edizione è formata da Giacomo Tantillo alla tromba, Elias Lapia al sax, Carla Bavaro alla voce, Marco Trabucco al basso, Papuna Sharikadze al piano, e il rosetano Roberto Porta alla batteria. Molti i nomi importanti in programma sul cartellone tra questi segnaliamo Christian McBride, contrabbassista di punta del jazz statunitense con gli Inside Straight, due giovani, ma già affermate, come la cantante Cecile McLorin Salvant e la sassofonista Melissa Aldana, i clarinettisti Ken Peplowski, Evan Christopher e Anat Cohen, insieme in un particolarissimo progetto, Joe Locke, con Warren Wolf. Di qualità la presenza dei musicisti italiani, rappresentati da Enrico Rava, Paolo Fresu con Uri Caine, Rosario Giuliani, Fabrizio Bosso. Location d’eccezione anche quest’anno il magnifico Duomo, progettato da Lorenzo Maitani e realizzato tra il Trecento e il Cinquecento, farà da cornice nel pomeriggio di Capodanno alla Messa della Pace impreziosita e caratterizzata dalla presenza della musica gospel. Espressione e sintesi di culture e religiosità diverse che grazie alla musica s’incontrano rendendo indimenticabile tale esperienza. I concerti serali si svolgono al Teatro Mancinelli, che offre la sintesi dei principali caratteri dell’architettura orvietana, al Palazzo del Popolo, al Palazzo dei Sette, a Palazzo Soliano, al cui piano terra si trova il Museo Emilio Greco. Suggestivi anche la Sala del Carmine, una ex chiesa del 1300 facente parte del più vasto complesso del Carmine che comprendeva anche un convento e il Ristorante San Francesco, situato in un edificio che ospitò nel 1200 un convento francescano, location del gran cenone di fine anno la notte del 31 dicembre a suon di jazz e sede ideale dei jazz lunch e dinner. Il sestetto dove suona Roberto Porta ha avuto un’accoglienza strepitosa con tutti i presenti in piedi ad applaudire le performances del gruppo. Vogliamo rimarcare che anche se minorenne (ndr si avvicina ai 16 anni) Roberto ha suonato da vero musicista in mezzo a un gruppo dove lui, piccola mascotte, ha dimostrato di valere tutta la fiducia dei selezionatori internazionali della Berklee School che lo hanno scelto in mezzo a migliaia di aspiranti musicisti provenienti da tutto il mondo. Chiudiamo ricordando che secondo le rilevazioni statistiche sono circa 100 mila gli amanti della musica che nei 5 giorni del festival in Umbria si incontrano a Orvieto per assistere alle varie performances degli artisti, gruppi, solisti e cantanti provenienti da tutto il mondo, tra gli altri notato tra la folla il noto showman Renzo Arbore.
Luciano Di Giulio