Una delegazione del Mia Casa d’Abruzzo e delle famiglie ancora sfollate, parteciperanno ai lavori del Consiglio regionale di martedì 3 dicembre prossimo, per “ricordare” al Presidente Nazario Pagano, ai Consiglieri, al Presidente della Regione Gianni Chiodi ed a suoi Assessori alla Protezione Civile ed alla Politica della Casa, la necessità e l’urgenza di approvare una “Legge ad hoc” per dare un indirizzo e criteri chiari per accelerare ed attuare nei tempi più brevi possibili, attraverso i competenti “soggetti attuatori” pubblici e privati, la riparazione, con consolidamento, ricostruzione, messa in sicurezza antisismica, recupero e riqualificazione ambientale, del patrimonio abitativo pubblico reso inagibile e inabitabile dal terremoto.
Il continuo ripetersi, anche in questi giorni, di significative scosse sismiche, che stanno interessando sia le aree più prossime alla Città dell’Aquila e al cratere e sia le zone esterne della Marsica, della Valle Peligna e del Teramano, sta creado ulteriori e irreparabili danni proprio a quegli edifici e a quelle migliaia di abitazioni che, a 4 anni e 7 mesi dal terremoto, non hanno avuto alcun intervento di riparazione, ricostruzione e di messa in sicurezza.
Il Consiglio regionale è chiamato, perciò, a fare una “seria riflessione” sul da farsi, in merito, senza perdere ulteriore tempo e prima che sia troppo tardi per intervenire.
La Regione deve operare con la massima urgenza per rendere adeguati alle norme antisismiche gli oltre 6.000 alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica eConvenzionata costruiti in zone a rischio realizzati a L’Aquila e nei Comuni del cratere, nella Marsica, ad Avezzano), nella Valle Peligna, a Sulmona, nelleZone 1 e 2 delle Province di Chieti, Pescara e Teramo.
Il Mia Casa d’Abruzzo ha ricordato più volte alla Regione la esistenza di due specifici studisullo stato di sicurezza antisismicadegli alloggi pubblici ATER e dei Comuni, studi effettuati nel 1999 e aggiornati nel 2003 rispettivamente dalle Società “Collabora Engineering” e “Abruzzo Engineering”per conto della Regione Abruzzo medesima e della Protezione Civile Nazionale.
Nella Provincia dell’Aquila la maggior parte delle 6.870 abitazioni di Edilizia Residenziale Pubblica, in locazione ed a riscatto,è statacostruita, specialmente dagli anni ’60 in poi, in zone sismiche classificate di Zona 1 (49 Comuni)e di Zona 2 (59 Comuni) sin dal 1962.
Nelle stesse zone ad alto rischio sismico circa 1.850 abitazionisono staterealizzate come Edilizia Residenziale Convenzionata, Agevolata e Concordata, da Cooperative, Consorzi,Enti previdenziali e professionali, Banche ed Istituti di credito.
Il “rischio temuto” per la stabilità degli edifici e per la sicurezza e la incolumità degli Inquilini ATER, delle Case Parcheggio dei Comuni, dei Consorzi e Cooperative convenzionate, è molto fondato, così come è fondata la preoccupazione che il problema venga “di nuovo” sottovalutato a livello politico e amministrativo dalla Regione Abruzzo e dagli Enti Locali.
Quanto già accaduto, dovrebbe convincere tutte le Istituzioni circa l’estrema urgenza di provvedere a mettere in sicurezza questo patrimonio, essendo evidente per similitudine che ciò che è successo agli edifici pubblici dell’Aquila potrebbe ripetersi in altre aree della Regione parimenti sismiche, risultando d’altro canto palese che le tipologie costruttive sono simili su tutto il territorio regionale.
Il Mia Casa d’Abruzzo, attraverso il digiuno, chiede al Consiglio Regionale uno “scatto di orgoglio” e, prima della scadenza della legislatura, si assuma tutte intere le proprie responsabilità: il tempo stringe e lo stato della “ricostruzione” è in uno stato di preoccupante ritardo.
Pio Rapagnà – ex Parlamentare
L’Aquila, 1.12.2013