Abruzzo. Media: attacco senza precedenti alla libertà di informazione online. Spoleto, Pescara, cambiano i luoghi ma non i problemi.
A pochi giorni dall’inizio del nuovo anno, l’editoria italiana registra due casi senza precedenti che ancora una volta vanno a minare la libertà di informare e di essere informati, portando a galla le disparità esistenti tra la carta stampata e il web.Pescara. La testata Primadanoi.it, condannata recentemente – facendo appello al diritto all’oblio – per aver solo raccontato un fatto di cronaca legato a una rissa con accoltellamento, ha visto arrivare il pignoramento dell’unico bene di proprietà del direttore Alessandro Biancardi, un ciclomotore utilizzato dallo stesso per gli spostamenti di lavoro in città. Il processo per lesioni gravissime è ancora oggi, a distanza di quasi sei anni, alle fasi preliminari del dibattimento mentre l’azione giudiziaria nei confronti della testata e del direttore, è stata pressoché immediata: cancellazione degli articoli, pagamento dei danni concretizzatosi per ora nel pignoramento. Perché Per aver fatto il proprio mestire? Da sottolineare che nessuno ha contestato la veridicità dei fatti. Spoleto. La legge parla chiaro ma il Gip ha contestato l’influenza che gli atti possono esercitare sul giudice prima dell’udienza preliminare. Nell’ordinanza si legge inoltre come “la libera disponibilità degli articoli può aggravare la conseguenza del reato”. Una decisione che è già un precedente e che ha scatenato le preoccupazioni oltre che diANSO anche di molta stampa nazionale, del l’Ordine dei giornalisti, dell’FNSI, tutti preoccupati per il futuro dell’informazione. Non ultima la presa di posizione di 30 senatori (in prevalenza M5S, Lega Nord e Forza Italia) che alla vigilia dell’udienza del Tribunale del Riesame di Perugia (oggi ndr) hanno firmato una interrogazione parlamentare preoccupati che una tale linea possa “portare all’oscuramento di gran parte della cronaca giudiziaria del nostro Paese”. Anche la Federazione Nazionale Stampa Italiana oltre che ANSO si appella al Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri perché non si mini più la “libertà dell’informazione e la stessa sua funzione di essere uno degli strumenti fondamentali della pubblicità dei processi, nel rispetto dell’interesse pubblico a conoscere e sapere”. Troppe sono le problematiche che gli editori debbono affrontare giorno dopo giorno in Italia per svolgere il proprio compito. Oggi il Tribunale di Perugia ha accolto l’istanza di riesame proposta nell’interesse delDirettore Carlo Ceraso revocando il sequestro preventivo degli articoli di Tuttoggi.info. Tutto finisce bene quindi per il giornale ma ciò non toglie che il tentativo resta. Ci si chiede cosa sarebbe successo se protagonista fosse stata la carta stampata o piuttosto un TG o ancora un talk show di quelli che vanno per la maggiore. Si sarebbe imposto l’oscuramento? Si sarebbe sequestrato il giornale in questione o chiusa l’edizione tv? Pari sono i doveri delle testate registrate, web o cartacee che siano, ma non altrettanto equi sono i diritti. Da sempre l’ANSO sostiene questa tesi, quanto mai avvalorata dalle vicende di Primadanoi.it e Tuttoggi.info. Nell’anno appena trascorso tanti sono stati gli incontri, i tavoli, le conferenze, alla presenza di alti funzionari dello Stato, per mettere in luce la presenza, il lavoro, l’importanza e il seguito delle testate online in Italia e per scongiurare battaglie che tanti altri quotidiani digitali stanno combattendo. L’auspicio è che l’impegno, le attività e gli sforzi finora fatti non debbano lottare contro vecchi e nuovi mulini a vento. Betto Liberati |
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