Tra le varie reazioni alle proposte politiche sulla cultura che il saggista Luca Nannipieri ha avanzato nel suo libro “Libertà di cultura” (Rubbettino), segnaliamo quanto scrive oggi il quotidiano Il Tempo: <<Nannipieri è un panzer che si muove sopra la cristalleria. Non arretra nella sua marcia demolitoria in un settore delicatissimo, quello dei Beni culturali>>. Ecco il link dell’articolo: http://www.iltempo.it/cultura-spettacoli/libri/2014/01/04/nannipieri-e-la-battaglia-liberista-per-la-cultura-1.1204373
Afferma Nannipieri: “Non mi fermerò un secondo fin quando le mie proposte non diventeranno da riflessioni e analisi sulla carta a reali proposte discusse e approvate dal Parlamento. Le mie idee sono chiare: non è lo Stato o l’Unione Europea, né tanto meno l’Unesco, che decide cosa sia la cultura e il patrimonio di un territorio, ma sono i territori stessi e le comunità che in essi sorgono a determinare cosa sia il loro patrimonio e a scegliere e programmare cosa e come conservare e riqualificare. Questo cambiamento di prospettiva di fatto invalida la struttura verticistica attualmente vigente (Stato, Ministero e Soprintendenze) e invalida la legislazione attuale (il Codice dei Beni culturali e i due articoli 9 e 117 della Costituzione): lo Stato, né tanto mano l’Unione Europea, può avere potestà legislativa esclusiva sui beni culturali, ma saranno i territori e le amministrazioni locali ad autodecidere la legge in materia per loro vigente. Non vi sarà sui monumenti una tutela unitaria e pianificata (che è un atto autoritario), ma una tutela decisa autonomamente dai territori e dalle autorità che in essi insistono”.
Cristina Teodora
