CARLO COSTANTINI (MOV139); “L’Abruzzo unica regione senza la ‘parificazione’ del Bilancio”.
«Sulla questione del Bilancio regionale – approvato dalla maggioranza di centrodestra con una vera e propria forzatura che sconfina nella violazione del regolamento consiliare – Chiodi e Masci dimenticano, anzi omettono di dire che l’Abruzzo rimane ultima e sola, in Italia, senza il giudizio di parificazione del Bilancio». Lo dichiara Carlo Costantini, consigliere regionale Mov 139.
«L’isolamento dell’Abruzzo smentisce le stesse affermazioni di Chiodi, il quale si giustificava ritenendo i suoi ritardi un fatto, benché riprovevole, usuale anche per le altre regioni. Dal sito della Corte dei Conti risulta, infatti, che le singole Sezioni regionali di controllo, per la quasi totalità delle regioni italiane, hanno già effettuato il giudizio di parifica, come previsto dal D.L. 174/2012. Manca soltanto l’Abruzzo, affiancato ancora per qualche giorno da Campania, Molise e Valle d’Aosta (a statuto speciale, per la quale vigono altre norme)».
«In ogni caso – specifica Costantini – la Valle D’Aosta, ad oggi, ha approvato il rendiconto 2012, trasmesso alla Corte per i conseguenti adempimenti. La Campania e il Molise si apprestano a farlo entro pochi giorni, mettendosi anch’esse in regola. L’Abruzzo è fermo al rendiconto 2011, ancora da approvare, mentre non si vede neanche la bozza del rendiconto 2012: un ritardo abissale.
Le Regioni, ponendosi in regola con l’approvazione dei rendiconti, non vogliono rischiare che vi siano contestazioni governative e farsi invalidare il Bilancio preventivo».
«Ma che cos’è un giudizio di parificazione? Sostanzialmente – spiega il consigliere – la certificazione della veridicità e regolarità di una gestione finanziaria, confrontandone le risultanze con le scritture e con la legge di bilancio. La verità è che Chiodi e la sua Giunta si sono finora attribuiti, con il classico gioco delle tre carte, una presunta azione di risanamento che nei fatti non esiste. Adesso, però, hanno paura di ciò che potrebbe emergere da un’operazione finalmente di trasparenza, così preferiscono continuare a mentire agli abruzzesi ed evitano accuratamente che dal confronto sulle carte possa emergere la vera realtà.
Tirano a campare fino al termine della Legislatura, con la speranza mal riposta di essere rieletti; sennonché ci ha messo lo zampino il Governo, che per la prima volta – conclude Costantini – chiede la verifica dei conti da parte della Corte. In assenza di questo giudizio, Chiodi se la suona e se la canta!»
L’Aquila, 02 gennaio 2013