Teramo e Provincia

Roseto. In Abruzzo siamo in presenza di evidenti situazioni “anomale” di cattiva gestione

In Abruzzo siamo in presenza di evidenti situazioni “anomale” di cattiva gestione, sperpero di denaro pubblico e facile corruzione, e quello che sta succedendo in questi giorni “amarissimi” a L’Aquila e nella Regione Abruzzo, dimostra che la situazione, sul piano politico, amministrativo e morale, è seriamente compromessa.

E’ noto che sin dal 2007 i Cittadini abruzzesi hanno “tentato” per due volte consecutive di “conquistare” dal basso una effettiva “riforma degli enti strumentali” ed una forte e concreta riduzione dei “costi e degli sprechi della politica” attraverso la presentazione di specifiche Proposte di legge edi Referendum regionali abrogativi.

La situazione, invece, in questi anni è diventata sempre più grave sul piano del debito pubblico e della facile corruttibilità, e si è manifestata in una vera e propria “questione morale”, in risposta alla quale è oggi ancora più necessario attuare un taglio drastico degli sprechi e dei costi superflui e ingiustificati di tutte le istituzioni regionali, con il taglio drastico del finanziamento pubblico alle liste, ai singoli Consilieri, agli Assessori, ai Gruppi consiliari regionali e l’abrogazione totale dei rimborsi senza adeguate “pezze di appoggio” e trasparenti giustificazioni.

Ma un segnale ancora più forte arriverà con l’imminente avvio della raccolta delle firme per chiedere la indizione e lo svolgimento di 3 Referendum Regionali abrogativi dei costi e degli sprechi della politica che, dopo tanti proclami, nessuno ha trovato ancora il tempo di “tagliare”.

Adesso speriamo che gli abruzzesi ci aiutino a raccogliere le firme per promuovere, per la terza volta consecutiva, questi 3 Referendum ad hoc. Nei prossimi giorni inizieremo la procedura per la raccolta delle oltre 25.000 firme autenticate e certificate richieste dalla Legge sui referendum abrogativi regionali e per la presentazione di proposte di legge di iniziativa popolare: poi decideranno i cittadini con il loro voto.

Intanto chiediamo e aspettiamo le “dimissioni posticipate” dei Presidenti Chiodi e Pagano, degli Assessori e dei Capi-Gruppo Consiliari coinvolti in questa inchiesta: è evidente a tutti che, per la figura che ci fanno fare a tutti i livelli, non possono essere essi stessi che ci portano alle elezioni “posticipate” del 25 maggio prossimo.

Pio Rapagnà – ex Parlamentare

Candidato Presidente alla Regione Abruzzo

Roseto degli Abruzzi, 24.1.2014

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